“Gli Aristogatti” è per definizione un film animato i cui personaggi sono gatti che appartengono a famiglie aristocratiche, uno solo fra questi si distingue: Romeo.
La voce del gatto è prestata da un nome noto di Cinecittà e del teatro italiano, Renzo Montagnani.
Malgrado Montagnani abbia preso parte a pellicole d’autore con contenuti importanti e a diverse rappresentazioni teatrali, il suo nome è perlopiù legato a film della commedia sexy anni settanta come “Quando le donne avevano la coda” (1970), “Una cavalla tutta nuda” (1972), “Il ginecologo della mutua” (1977) o “La soldatessa alle grandi manovre” (1978).
Romeo è un gatto di origine popolare che – per usare la terminologia “umana” – sposa l’ottimo partito Duchessa, una micia bianca e raffinata. Come vuole il copione del romanzo popolare neorealista, nella versione italiana Romeo non può che parlare con un marcato accento romano gagliardo, quasi caciarone, con il quale colora una serie di battute sull’arte di arrangiarsi. Romeo avrebbe insomma tutti i crismi per entrare ne “I Vitelloni” o in qualsiasi altra opera felliniana.
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