Figlio d’arte, nato dal regista Anders Refn e dalla fotografa Vibeke Winding, Nicolas Winding Refn è ritenuto, insieme a Lars von Trier, uno dei maggiori rappresentanti del cinema danese. Nonostante all’età di otto anni si sia trasferito a New York e successivamente abbia frequentato la “American Academy of Dramatic Arts”, Winding Refn torna in Danimarca per dare il via a quella che diventerà la sua trilogia più brillante: nel 1996 al cinema arriva il cult “Pusher – L’inizio”, primo di tre capitoli che faranno la fortuna del regista. Tale primo capitolo in realtà nasce come cortometraggio, ma grazie al finanziamento di un attento produttore, si trasforma in lungometraggio rendendo reale il sogno di fama. I successivi due capitoli arriveranno dopo una serie di flop: nel 1999 produce il suo secondo lungometraggio “Bleeder” (che avrà come attore protagonista il volto già conosciuto nella trilogia di “Pusher” Mads Mikkelsen) e nel 2003 il primo film in lingua inglese intitolato “Fear X”. Non riscuotendo il successo desiderato, il regista torna sui suoi passi e nell’arco di due anni completa la trilogia: nel 2004 “Pusher II - Sangue sulle mie mani” e nel 2005 “Pusher 3 - L'angelo della morte”. Ma il picco della celebrità sopraggiunge con la realizzazione della pellicola biografica “Bronson”, riguardo l’omonimo criminale inglese che ha trascorso gran parte della sua vita in una cella d’isolamento e che viene interpretato dal talentuoso Tom Hardy. Il film è premiato ai festival di tutto il mondo. Nel 2009 torna a collaborare con Mads Mikkelsen per la realizzazione di “Valhalla Rising - Regno di sangue”, mentre nel 2011 vince il premio per la miglior regia presentando al Festival di Cannes il film d’azione “Drive” con attore protagonista Ryan Gosling. Due anni dopo, Gosling viene nuovamente scelto dal regista per il suo nuovo progetto intitolato “Solo Dio perdona”, che tratta dei problemi finanziari di questo periodo che anche lui ha vissuto. Nel 2014, Nicolas Winding Refn viene ufficialmente invitato a far parte della giuria del 67° Festival di Cannes dalla presidentessa Jane Campion.
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