Ha una voce bellissima, vellutata. Indimenticabile in The Others, in cui ha doppiato Nicole Kidman (come già in The Hours, Dogville, Ritorno a Cold Mountain, The Interpreter), ne Le onde del destino in cui era Emily Watson e ancora di più in Titanic in cui era la “Rose” di Kate Winslet (già doppiata in The life of David Gale, The Reader, Carnage, Le regole del Caos e Revolutionary Road). Lei è “figlia d'arte”. Suo padre Pino faceva anche lui il doppiatore, così come sua madre, Manuela Andrei. Stiamo parlando di Chiara Colizzi, che da sempre presta la voce a Uma Thurman, fin dai tempi di Kill Bill di Quentin Tarantino, fino a Prime, Un Marito di troppo e all'ultimo Il sapore del successo, a breve nelle sale, con un cast stellare. Tutti titoli altisonanti, interpretazioni intramontabili. Una voce dal timbro inconfondibile, dolce, profondissima e con la esse potente, una voce che lascia il segno, al pari delle attrici che l'hanno posseduta. Pensiamo a Penelope Cruz in Vanilla Sky (Sofia) o ne Il Mandolino del Capitano Corelli (Pelagia), tutti ruoli intensi, interpretati magistralmente o ad Hally Berry in La moglie di un uomo ricco, ruolo inquietante in un film altrettanto inquietante, o a Kate Hudson nel noir The Skeleton Key, fino alla sensualissima Laura Harring di Mulholland Drive, capolavoro assoluto di David Linch o alla mitica Olivia Newton Jonh di Grease, per chiudere, infine, con la struggente Michelle Willians di My Week With Marilyn.
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