Con all’attivo due premi Oscar, ne “Il ponte delle spie” (2015) Tom Hanks interpreta il ruolo dell’avvocato di Brooklyn James Donovan, operante nell’ambito assicurativo e che aveva preso parte nel collegio giudicante al processo di Norimberga (1945-1946).
A Donovan viene affidato lo scomodo incarico di rappresentare la difesa della spia sovietica Rudolf Abel (Mark Rylance) catturata dagli americani e che rischia la pena di morte. Anche se inizialmente molto insicuro, Donovan decide di esercitare al meglio la sua professione e di ritirare tutte le sue iniziali ritrosie, scaturite dal fatto che il suo assistito fosse un russo.
Grazie alle sue capacità, durante il processo Donovan riesce a far evitare la pena di morte ad Abel, facendo leva su come una spia sovietica sarebbe potuta tornare utile all’America, essendo in pieno svolgimento la Guerra Fredda.
La sua dedizione alla causa però lo scredita agli occhi dell’opinione pubblica, per cui insieme alla famiglia diventa oggetto di ritorsioni.
Il punto di svolta della storia vede Donovan in prima linea nella negoziazione per lo scambio di prigionieri: Donovan riuscirà a far rilasciare Abel e in cambio i sovietici renderanno agli Stati Uniti il pilota Powers (Austin Stowell) e lo studente di economia Pryor (Will Rogers).
Alla fine della vicenda Donovan potrà tornare in patria con un’immagine cambiata agli occhi della gente: da colui che aveva supportato una spia russa è diventato l’artefice della liberazione di due giovani prigionieri americani.
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