“Alice in Wonderland” (2010), riadattamento della famosissima fiaba “Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll, ha l’esigenza di catapultare lo spettatore nel mondo fantastico immaginato e raccontato dallo scrittore e logico inglese. Riuscire in quest’impresa attraverso un media come il cinema che parte da soggetti reali (gli attori, gli elementi del set, la location) non è sempre semplice: spesso si finisce per ricreare uno scenario posticcio che non rappresenta al meglio il mondo parallelo dipinto nei romanzi. Fra gli elementi che più contribuiscono a ricreare il mondo fantastico di Alice una menzione particolare va ai costumi realizzati dalla designer Colleen Atwood.
La Atwood (classe 1959) ha fatto il suo ingresso nel mondo della moda negli anni settanta come assistente ai costumi teatrali e cinematografici. Il decennio successivo era già una costumista affermata fino a lavorare per i film: “Una vedova allegra... ma non troppo” (1988), “Edward mani di forbice” (1990) e “Piccole donne” (1994). Gli Oscar sono arrivati con il nuovo millennio grazie a Chicago (2003), “Memorie di una gheisha” (2006) e proprio “Alice in Wonderland” (2011).
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