1. “Trainspotting” (1996). Difficile sceglierne una scena, ma diciamo che la sfida può essere tra la rissa nel pub con Begbie (Robert Carlyle) protagonista e la fuga di Renton (Ewan McGregor) con la valigetta dei soldi, con tanto di Born Slippy degli Underworld in sottofondo.
2. “Sunshine” (2007). Nel particolarissimo film di fantascienza “solare”, rimarrà impressa a tutti la scena finale con Cillian Murphy sospeso per sempre nella dilatazione spaziotemporale di fronte alla nostra stella.
3. “127 ore” (2010). Inutile girarci intorno: l’auto-amputazione di Aron Ralston (James Franco) intrappolato nel canyon è il fulcro sul quale si regge tutto il film, con la conseguente catarsi finale sulle note dei Sigur Ros.
4. “The Millionaire” (2008). A parte il divertentissimo balletto, vero omaggio a Bollywood, d Jai Ho sui titoli di coda, il momento topico rimane la risposta giusta di Jamal (Dev Patel) al superquiz nel momento in cui i mafiosi fanno irruzione nel bagno dove c’è il fratello maggiore Salim (Madhur Mittal).
5. “28 giorni dopo” (2002). Difficile ritrarre meglio l’angoscia e la sensazione di essere soli al mondo di quanto ha fatto Danny Boyle in questa elegante escursione negli zombie movies, quando ancora Cillian Murphy si risveglia da solo, con il camice verde, nella Londra deserta.
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