La produzione di cartoni animati giapponesi, negli anni ottanta come ancora oggi, si divide in diversi filoni, destinati a diverse fasce di età. In Giappone, infatti, fumetti e cartoni animati non sono esclusivo appannaggio dei più piccoli, come è invece accezione comune in Occidente.
Nel 1975 fu pubblicato un manga, ovvero un fumetto, che si intitolava Candy Candy, disegnato da Yumiko Igarashi, che in seguito fu trasformato in una serie televisiva che approdò, con notevole successo, anche in Italia. In seguito il cartone fu intitolato "Dolce Candy".
La storia racconta della ragazza che dà il titolo alla serie, un'orfanella che si chiama Candy e che vive in un orfanotrofio, la casa di Pony, con gli altri bambini, in particolar modo con la sua amica Annie, e il suo animaletto da compagnia. Questi è un procione, un simpatico orsetto lavatore che si chiama Klin (Kurin nella versione originale). Klin non era presente nei fumetti, e fu aggiunto nei cartoni perchè altrimenti Candy Candy appariva troppo solitaria.
In seguito Candy viene adottata da una nobile famiglia del posto, i Logan, che però non le sono affezionati e la maltrattano in ogni modo. Ma troverà consolazione nell'amore per Anthony.
Le vicissitudini della fanciulla attraversano anche la Seconda Guerra Mondiale, e sono state raccontate in due lungometraggi ottenuti dal montaggio delle puntate della serie tv.
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