Molto probabilmente il periodo più difficile dopo la seconda guerra mondiale fu proprio in seguito alla sua fine.
Tanti e vari sono gli avvenimenti storici che accaddero dopo la conclusione della guerra più devastante di sempre, ma pochi sono i registi che hanno scelto di raccontarli.
Il regista danese Martin Zandvliet ha trovato il coraggio di raccontare una delle vicende più tristi che colpì il suo paese in seguito alla vittoria nel film Land of mine.
I danesi, erano pieni di odio verso i tedeschi per aver subito crimini contro l'umanità negli ultimi sei anni, ma c'era un grossissimo problema da risolvere: Hitler nel corso della guerra aveva fatto riempire le coste dell'Europa Continentale di mine, che andavano assolutamente disinnescate.
Per farlo, Danimarca e Inghilterra ingaggiarono quelli che venivano definiti "prigionieri di guerra", ma in realtà quest'ultimi, non erano altro che ragazzini tedeschi che non avevano nessuna colpa degli errori commessi dal proprio paese.
Più di 2000 ragazzini lavorarono sulle spiagge del paese, la metà di loro morì o comunque rimase gravemente ferita. Ben presto i danesi si resero conto attraverso gli occhi di quei ragazzini, che odio porta odio e di non dover essere come il nemico. Solo il perdono sarebbe stato il punto dal quale ripartire.
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