Una donna ebrea vive con la sua famiglia nel cimitero ebraico sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme. Durante il giorno, da sola, è solita fare lunghe passeggiate nel cimitero cercando di sottrarsi agli interminabili lavori domestici, insoddisfatta di una vita matrimoniale infelice, di un'esistenza apparentemente inutile. Una sera, per la frustrazione, esce di casa e assiste a una scena sconvolgente: un uomo e una donna stanno facendo sesso su una lastra tombale. Eccitata, la giovane donna decide di avvicinarsi a questo mondo fatto di perversione e trasgressione, finché la situazione non le sfuggirà di mano.
Una trama difficile quella del film Mountain, presentato alla 72esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia 2015, una pellicola diretta da Yaelle Kayam, regista israeliana di grande talento. Un film che vuole rompere ogni tabù legato alla condizione della donna nei Paesi del Medioriente, e che racconta una visione del sesso decisamente veritiera e senza falsi perbenismi.
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