Abderrahmane Sissako, maestro del cinema africano firma la regia del film del 2014, Timbuktu.
La pellicola, realizzata in pericolose location tra il Mali e la Mauritania, racconta con equilibro e senza sbavature gli eccessi di una parte dell'islamismo che in Africa hanno iniziato da tempo a seminare terrore e violenza dietro la maschera di motivi religiosi ed ideologici, compromettento gravemente le libertà della gente comune.
Il lungometraggio racconta come la violenza del fondamentalismo islamico dopo aver conquistato la città di Timbuktu, si sia intromessa nella modesta e pacifica vita di una famiglia che viveva in una tenda ai margini, sulle dune sabbiose.
Dopo il successo di pubblico al Festival di Cannes, il film ha vinto anche sei premi Cesàr in Francia, tra cui quello per miglior film e miglior regia. Abderrahmane Sissako nato in Mauritania e trasferitosi a Parigi all'età di 22 anni è il primo africano a ricevere un premio Cesàr alla regia.
Rimane la nomination all'Oscar come miglior film straniero, in attesa del verdetto definitivo.
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