"Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza" è l'ultimo film del visionario regista svedese Roy Andersson, che ha vinto il Leone d'Oro al festival del Cinema di Venezia del 2014. In Italia è nelle sale cinematografiche a partire dal 19 febbraio.
I film di Andersson non si possono certo definire "film per tutti": hanno una profonda stratificazione culturale, che si manifesta anche nel gusto visivo delle inquadrature, e sono di complessa lettura anche perchè fanno un largo impiego di humor nero tipicamente scandinavo.
"En duva satt på en gren och funderade på tillvaron", questo il titolo originale del film, si compone di tre introduzioni e di una serie di quadri viventi, che ricordano moltissimo i pittori fiamminghi, nella qualità visiva. Ad esempio, c'è la vicenda di due venditori ambulanti di scherzi di carnevale, che non riscono mai a piazzare nessuno dei loro tre articoli (i denti di Dracula, una maschera sdentata, un marchingegno che emette una sinistra risata).
Poi c'è la scenetta surreale di re Carlo XII di Svezia che piomba con il suo esercito direttamente dal XVIII secolo ai giorni nostri, in una birreria.
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