Il numero impressionante di riconoscimenti che ha ricevuto questa pellicola, l’hanno resa un vero cult di genere, oggi ricordato e celebrato da molti appassionati.
La cultura indigena e primitiva dell’Africa incontra le aspirazioni della protagonista rivolte a offrire a quelle terre in difficoltà un’opportunità e allo stesso tempo un riscatto a sé stessa da una vita sentimentale non appagante. E’ un film caratterizzato dalle inquadrature ampie che cercano di abbracciare la bellezza di una terra straordinaria, quale solo l’Africa può essere, un mondo che però non si lascia facilmente contenere e la cui magia sembra sempre sfuggire.
Pollack da questo punto di vista riesce a restituire allo spettatore una profonda sensazione di libertà, che contrappone magistralmente alla claustrofobia moderna legata principalmente ai momenti in cui la protagonista è costretta a tornare a casa, preda di una malattia trasmessa dal marito infedele.
Esistono poche pellicole in grado di celebrare la natura incontaminata e renderla così cornice perfetta di una storia d’amore. Non a caso anche la fotografia, precisa e impeccabile, ha ricevuto numerosi premi internazionali.
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