Erano gli anni 50, il volume della musica era alta e i giovani si sentivano ribelli. Come non approfittare di questa nuova tendenza per attirare giovani al cinema, soprattutto quando non ci troviamo in quegli anni? Uno dei pilastri più importanti per rappresentare i giovani dell’epoca è sicuramente stato “American graffiti” di George Lucas. Un film infarcito di avventure di giovani degli anni 50 con le loro prime esperienze, problemi adolescenziali e avventure, tutto infarcito dalla musica Doo Wop e rock. Dopo il successo di questo film, molti altri registi cercano di intraprendere questa strada. Per questo motivo nascono musical come “Grease” di Randal Kleiser che ha reso celebri alcune canzoni che ancora oggi si sentono in radio girovagando tra le frequenze. Non tutti però hanno preso seriamente questa tendenza e quindi sono nati anche film come “Cry baby” di John Waters, ovvero una validissima commedia che ironizza sugli stereotipi dei film ambientati negli anni 50. Non esistono solo film che narrano le vicende dei giovani, infatti, il cinema è stato un ottimo mezzo per raccontare anche storie di criminalità ambientate negli anni 50. Possiamo citare “Quei bravi ragazzi” di Martin Scorsese, “C’era una volta in America” di Sergio Leone sino ad arrivare al più recente “L.A confidential” di Curtis Hanson. La lista dei film potrebbe essere infinita e forse non si fermerà col tempo. Questi film citati sono riusciti a concentrare grazie a musica, commedia e storie di vita una mentalità, una spensieratezza e un’epoca ormai persa e invasa dallo sviluppo tecnologico.
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