Il connubio tra cinema e scuola è sterminato. Dai film drammatici alle commedie, dalle serissime opere d'inchiesta agli assai più leggeri film della commedia sexy all'italiana, le pellicole ambientate tra i banchi attraversano davvero tutti i generi.
Inevitabile non citare per primo una delle pellicole entrate più di ogni altra nell'immaginario: L'attimo fuggente (1989) di Peter Weir con un indimenticabile Robin Williams nei panni del professor Keating, travolgente e carismatico insegnante di un college americano che trasmette ai suoi allievi la passione per la letteratura e la libertà.
Tra i film italiani di questi ultimi anni, uno tra i più riusciti per profondità d'analisi e senso della misura è sicuramente Il rosso e il blu (2012) di Giuseppe Piccioni con un cast ben assortito di attori composto da Riccardo Scamarcio, Margherita Buy e Roberto Herlitzka.
Anche se assai meno incisivo rispetto al best seller scritto da Marcello D'Orta da cui è tratto, non si può non citare il famoso Io Speriamo che me la cavo (1992) diretto da Lina Wertmuller e interpretato da Paolo Villaggio.
Un grande successo popolare è stato, nel 2006, Notte prima degli esami di Fausto Brizzi e con Nicolas Vaporidis, Cristiana Capotondi e Giorgio Faletti (nei panni di un integerrimo e severo professore d'italiano soprannominato "la carogna") che racconta in maniera brillante e scanzonata la vigilia dell'esame di maturità in un liceo romano di fine anni Ottanta.
Insegnante di musica improbabile e dissacrante è lo scatenato Jack Black in School of Rock (2003) di Richard Linklater. Grazie a uno scambio di persona diventa supplente in un'esclusiva scuola elementare stravolgendo regole e consuetudini e riuscendo in poco tempo a tirare fuori il meglio dai suoi giovanissimi quanto entusiasti allievi. Un inno alla libertà d'espressione e alla voglia di vivere.
Un periferico istituto tecnico di Roma con tutti i problemi sociali ed esistenziali che esso racchiude è lo scenario di una grande commedia, La scuola (1995) di Daniele Luchetti con Silvio Orlando, Anna Galiena e Fabrizio Bentivoglio. Un ritratto tenero e impietoso con i suoi slanci e le tante contraddizioni di un'istituzione in crisi e incapace di aiutare fino in fondo gli studenti ad affrontare la vita fuori dalle mura scolastiche.
Vincitore della Palma d'oro a Cannes e acclamato come memorabile esempio di cinema semi-documentaristico, La classe - Entre les murs (2008) di Laurent Cantet è tratto dall'autobiografia dell'insegnante François Bégaudeau, protagonista anche del film. Racconta con grande intensità e partecipazione il complicato e spesso problematico anno scolastico di una classe in un istituto multietnico della banlieue di Parigi.
Un altro film basato su storie vere in ambito scolastico è l'italiano Mery per sempre (1989) di Marco Risi e con Michele Placido, Claudio Amendola e Alessandra Di Sanzo. Tratto dal romanzo di Aurelio Grimaldi racconta l'esperienza di un insegnante nel riformatorio Rosaspina di Palermo, con tutti i problemi e le difficoltà che un ambiente così difficile comporta.
Capolavoro assoluto, inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare in quanto capaci di aver cambiato la memoria collettiva del Paese, è Diario di un maestro (1973) di Vittorio De Seta, con il memorabile Bruno Cirino nelle vesti del maestro Bruno D'Angelo in una scuola di borgata a Roma. Tratto dall'autobiografia di Albino Bernardini, affronta l'abbandono scolastico e la grande forza di un maestro capace di riportare i ragazzi a scuola. Nato come sceneggiato (andato in onda sulla Rai in quattro puntate) diventò anche un film, seppure in versione ridotta.
Il cinema scolastico è diventato - negli anni Settanta - anche un sotto-filone della commedia sexy all'italiana. Tra i tanti, grande successo riscuotono quelli interpretati da un'icona di questo genere ridanciano e scollacciato come Edwige Fenech: L'insegnante (1975) di Nando Cicero, L'insegnante va in collegio (1978) di Mariano Laurenti, L'insegnante viene a casa (1978) di Michele Massimo Tarantini.
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