"Cronache di poveri amanti" è un film del 1954 tratto dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini, considerato l'iniziatore del Neorealismo letterario. Diretto da Carlo Lizzani, vinse il Prix International al Festival di Cannes. Quest'opera consacrò Mastroianni come attore versatile e completo. Infatti la produzione, in un primo momento, non voleva assegnare al celebre attore il ruolo di protagonista, in quanto, fino ad allora, aveva personificato solo ruoli comici.
Luchino Visconti invece risulta essere l'iniziatore del Neorealismo cinematografico. "Ossessione" (1943) film capostipite del genere, è tratto dal romanzo "Il postino suona sempre due volte" (1934) di James M. Cain. La critica s'accorse dell'avvento di un genere, seppur ancora in germe, atto alla cruda descrizione del reale e non dell'azione, in quanto nel trasporre il libro, Visconti scelse di dare maggior risalto al naturalismo e di ridurre gli aspetti noir e polizieschi.
Visconti, per un altro suo gran film, scelse di usare come soggetto il capolavoro di Verga, ossia "I Malavoglia" (1881). La lotta del protagonista dell'opera contro il rigido classismo dell'epoca perde la sua matrice fatalista per diventare rappresentazione delle grandi soppressioni economiche e delle ingiustizie del tempo, messe a confronto con quelle della contemporaneità del regista. Il film prende il nome di "La terra trema" (1948).
Anche il celebre film "Ladri di biciclette" (1948) di Vittorio De Sica è tratto dall'omonimo romanzo di Luigi Bartolini. Della trama originaria nella pellicola resta in realtà poco. L'obiettivo del regista fu quello di lasciare nel film sprazzi di realtà. Non a caso "Ladri di biciclette" è considerato massima espressione del Neorealismo. Roma, la città che fa da sfondo alla storia del protagonista, viene considerata dai critici il terzo "protagonista" della vicenda.
Altri film tratti da romanzi sono "Miracolo a Milano" (1951), "In nome della legge" (1949) e "Il cammino della speranza" (1950).
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