Godersi un bel film a casa, in tutta tranquillità è un vero piacere, e oggi gli impianti televisivi hanno una qualità tale da tenere testa anche al cinema. Ma per i veri appassionati non è sufficiente un bel televisore: bisogna passare di categoria e costruire un impianto home theatre. Per riuscirci bisogna essere preparati e scegliere bene tutte le apparecchiature necessarie: televisore, casse, lettore ed eventualmente sintonizzatore, in grado di dare il massimo. Ecco una guida per la scelta di tutti i componenti principali.
Come scegliere un impianto Home Theatre
Nel “costruire” il nostro impianto home theatre dobbiamo tenere in considerazione diversi aspetti: quanto spazio abbiamo, come e quanto spesso intendiamo usarlo e se dovrà essere utilizzato solo da noi o da tutta la famiglia. Infatti non possiamo pensare di costruire un sistema home theatre senza lettore e ricordarci solo dopo che i nostri famigliari hanno una intera collezione di DVD o BluRay che amano guardare ogni sabato sera.
Inoltre, nel creare il nostro home cinema dobbiamo ricordarci anche i nostri interessi, se siamo appassionati di calcio e abbiamo diversi abbonamenti, per esempio, dobbiamo assicurarci che il televisore abbia abbastanza ingressi per tutti i decoder satellitari che ci servono, oppure che abbia la predisposizione per l'inserimento della CAM per le schede del digitale terrestre. Siamo appassionati di serie TV? Allora dovremo scegliere un sistema che permetta di collegarsi a Internet e ai nostri servizi preferiti, oppure aggiungere una sorgente digitale per farlo. Andiamo matti per la fotografia dei film? Allora dobbiamo scegliere un lettore BluRay 4K per goderci le immagini al massimo, e così via.
Il budget
Fissiamoci un tetto di spesa, almeno indicativo, e cerchiamo di farci rientrare tutti i componenti del nostro home cinema: quando si tratta di tecnologia, lasciarsi tentare è fin troppo semplice e basta poco per sforare il budget. In questo possiamo farci aiutare dal web, per esempio facendo acquisti sulla base di una pianificazione accurata, eviteremo tentazioni una volta in negozio. Controlliamo sempre che tutti i cavi necessari all'assemblamento del nostro home theatre siano compresi nel prezzo: i cavi HDMI o quelli da collegare alle uscite audio ottiche, a volte non lo sono, e possono diventare un costo aggiuntivo e imprevisto. Oltretutto, scoprire che ci mancano i cavi mentre stiamo montando il nostro nuovo impianto home cinema, significa dover lasciare tutto a metà per andarli ad acquistare.
Lo spazio
Non facciamoci prendere la mano: misuriamo lo spazio necessario, soprattutto per il televisore, ricordandoci che oltre alla diagonale in pollici dobbiamo tenere conto anche delle eventuali basi o delle staffe che ci servono per fissarlo. Oltretutto, non è detto che “più grande” significhi automaticamente “migliore”. Se non abbiamo molto spazio e dobbiamo investire su uno schermo televisivo più piccolo, a parità di prezzo potremo averne uno di qualità migliore.
Se amiamo gli schermi grandi ma l'area a disposizione non è abbastanza, possiamo decidere di usare un proiettore e trasformare il nostro salotto in un vero e proprio cinema in casa per le “grandi occasioni”, mentre possiamo invece usufruire della TV per guardare il TG o i programmi.
Lo spazio incide anche sulla scelta dell’impianto audio. I sistemi Home Theatre 5.1 o 7.1 garantiscono un suono migliore (che però deve essere supportato dal film o dalla serie TV), ma sono più ingombranti rispetto a una soundbar o a un sistema audio 2.1. Allo stesso modo, un sistema home theatre wireless risolve il problema dei cavi oltre a rendere più semplice la costruzione dell’impianto, ma con costi maggiori.
Home theatre: i componenti necessari
Abbiamo deciso di trasformare il salotto in home cinema, e abbiamo le idee chiare su quello che ci serve. Ma come scegliere il televisore? Se abbiamo dei vecchi DVD, possiamo usare un lettore bluray? Ecco tutte le risposte.
Televisori: quali scegliere?
La scelta del “TV” è il punto di partenza del nostro home cinema. Prima di tutto perché chiunque di noi vuole ottime immagini, e poi perché a meno di casi particolari, potrebbe essere l’elemento più costoso del nostro impianto. Ecco alcune informazioni fondamentali.
Cosa significa 4K?
Se vogliamo comprare un televisore di alta qualità, dobbiamo senza dubbio considerare che supporti il formato 4K o Ultra HD. In realtà c’è una differenza fra i due formati, dal momento che il “vero” 4K è usato in ambito cinematografico, mentre quello di cui si parla di solito nell’ambito degli impianti casalinghi è l’Ultra HD. La differenza è nel numero di pixel, cioè di punti di cui è composto lo schermo. Nel formato 4K lo schermo è da 4.096 x 2.160 punti, mentre nell’Ultra HD sono “solo” 3.840 x 2.160. Questa risoluzione, nota anche come 2.160p, è l’evoluzione naturale del Full HD, e misura esattamente il doppio dei pixel, sia in altezza sia in larghezza. A parità di dimensioni, significa che l’immagine sarà quattro volte più nitida rispetto ai "vecchi" televisori Full HD.
Se vogliamo costruire un home theatre dobbiamo considerare seriamente di acquistare un TV 4K. Oltre ovviamente alla qualità e alla durabilità nel tempo, il nostro sistema 4K sarà pronto anche per aggiornamenti successivi: se in futuro dovessimo aggiungere un lettore o una console da gioco in Ultra HD, li sfrutteremo al massimo.
Schermo curvo o schermo piatto?
Al di là degli aspetti estetici e di design, non ci sono molte differenze fra un TV a schermo curvo e uno a schermo piatto. In generale diciamo che quelli a schermo curvo offrono una visione leggermente migliore quando gli stiamo esattamente di fronte, per cui sono più adatti a chi li guarda spesso da solo o in coppia. Se ci piace avere compagnia o abbiamo una famiglia numerosa, gli schermi piatti tradizionali offrono un angolo di visione più ampio e quindi sono godibili da più persone contemporaneamente. Anche a livello di prezzo non ci sono grandi scostamenti: mediamente i televisori a schermo curvo hanno un costo leggermente più elevato, ma si tratta di una differenza minima. Il modo migliore per scegliere, in questo caso, è proprio il numero di persone che lo guarderanno contemporaneamente.
Televisore OLED o LCD?
Partiamo dal budget: i televisori OLED, generalmente più costosi, offrono alcuni vantaggi in particolare per chi cerca la qualità dell’immagine. Prima di tutto il livello del nero e quindi dei contrasti è migliore, e poi l’immagine si “rovina” meno cambiando l’angolo di visione. I televisori LCD sono i più adatti agli ambienti luminosi, perché offrono una brillantezza maggiore, anche se, per le dimensioni più grandi, stanno diventando meno reperibili sul mercato. In altre parole, gli LCD sono sempre più una "nicchia", possiamo rendercene conto facilmente facendo shopping online o recandoci presso una catena specializzata, la maggior parte dei dispositivi offerti infatti utilizza tecnologie derivate dai LED.
Il proiettore: l'alternativa al televisore per chi pensa in grande
Una scelta più impegnativa, ma interessante, è quella di utilizzare un proiettore al posto del televisore. Ci sono molti più accorgimenti da prendere, non si tratta dello strumento più adeguato per guardare mezz’ora di programma TV dopo cena, ma per chi ha a disposizione il giusto spazio e vuole trasformare la visione del film o della serie TV in un “rito”.
Proiettore Ultra HD o 4K: indispensabile?
Mentre per il televisore la scelta è praticamente obbligata, visto anche il notevole calo dei prezzi, per quanto riguarda i proiettori non è ancora così indispensabile scegliere un modello Ultra HD o 4K. Prima di tutto perché possono arrivare facilmente al prezzo di un’auto utilitaria, e poi perché per poter apprezzare risoluzioni così elevate è indispensabile che l’ambiente sia perfetto. Il che significa, per esempio, avere un telo perfetto, la messa a fuoco finemente regolata, l’assenza di riflessi e così via. Condizioni realizzabili solo da quei pochi fortunati che possono dedicare una stanza all’home cinema. In tutti gli altri casi un modello Full HD ci regalerà comunque grandi soddisfazioni.
Lumen, cosa sono?
Uno dei parametri più importanti nella scelta di un proiettore sono gli Ansi Lumen: indicatori dell’intensità luminosa che il proiettore è in grado di produrre. Purtroppo non è semplice calcolare esattamente quanti ne deve avere il proiettore perfetto, perché dipende da quanto sarà distante dalla parete, da quanto grande vogliamo l’immagine e da quanto è luminoso l’ambiente. Diciamo che se pensiamo di poterlo usare in casa, evitando di accendere tutte le luci o di avere il sole che entra dalle finestre, potrebbe essere sufficiente un sistema intorno ai 1.000 lumen. Se la stanza è illuminata o vogliamo una superficie di proiezione davvero molto grande, sopra i 120 pollici, allora dobbiamo scegliere un modello intorno ai 2.000.
Le sorgenti
I proiettori vanno bene per moltissime cose, ma non sono ottimi per guardare la TV. Prima di tutto perché richiedono comunque qualche attenzione in più rispetto al semplice “accendere e guardare”. Anche i modelli più recenti, infatti, hanno bisogno di qualche minuto perché le lampade arrivino alla giusta temperatura e alla resa ottimale. Poi, perché sono piuttosto rari i proiettori con un decoder televisivo integrato. In altre parole, per poter guardare i canali televisivi ci servirà quasi sempre un decoder esterno. Nulla di complicato, ma si tratta sempre di componenti che devono essere aggiunti al nostro impianto.
Proiettore: serve tanto spazio o tanta buona volontà
I proiettori sono ottimi per simulare il cinema a casa nostra, e naturalmente danno il meglio in spazi dedicati. In commercio esistono eccezionali teli mobili che si montano come piccoli set televisivi, oppure soluzioni a soffitto che si possono avvolgere quando non servono. Posizionando il proiettore con una staffa da soffitto, o sulla parete opposta a quella dove abbiamo la superficie di visione, il suo ingombro sarà quasi zero. In alternativa esistono anche ottimi carrelli che permettono di spostarlo e posizionarlo facilmente, ma dovremo sostanzialmente ricollegarlo ogni volta.
Il lettore BluRay: amico dei collezionisti ma non solo
Oggi, con i servizi in streaming in abbonamento (o gratuiti, come PopcornTV.it), le persone sono meno legate all’acquisto o al noleggio dei film, tuttavia ci sono ancora ottime ragioni per farlo. Prima di tutto perché chi colleziona i film ama vederli sullo scaffale e poi perché in Italia poche persone sono raggiunte da una connessione abbastanza veloce da permettere di vedere un film in streaming ad altissima qualità. Ecco perché fra gli amanti dei film l’acquisto dei supporti fisici è ancora così diffuso. Per scegliere il lettore BluRay perfetto ci sono alcune caratteristiche da tenere sotto controllo.
Lettore BluRay 4K: quasi obbligatorio, ma attenzione
Come succede sempre nel mondo audiovisivo, orientarci fra tutte le sigle e i formati è un’impresa. Nel scegliere il lettore BluRay dobbiamo considerare soprattutto un parametro, cioè la capacità di leggere i dischi in formato Ultra HD, chiamato, anche se un po’ impropriamente, 4K. Dobbiamo però stare attenti e assicurarci che la dicitura Ultra HD sia riferita proprio alla capacità di lettura. Alcuni produttori di lettori economici infatti sono parzialmente compatibili con il formato Ultra HD: possono leggere i BluRay tradizionali e trasmetterli in 4K, usando quello che si chiama upscaling, che non ne migliora la qualità, ma “allarga” semplicemente i pixel. Se vogliamo goderci film con risoluzione Ultra HD la sola possibilità è di acquistare un lettore che li possa leggere. I lettori BluRay “normali” infatti non sono nemmeno in grado di mostrarne il menu. Quindi, se ne vogliamo uno di alta qualità, assicuriamoci che la possibilità di riprodurre i BluRay Ultra HD sia presente in modo esplicito fra le specifiche, le indicazioni come 4K ready o Upscaling 4K di solito non sono sufficienti. Prendiamo in considerazione un lettore di questo tipo, normalmente più economico, solo se dobbiamo tenere sotto controllo il budget.
Lettore DVD: compreso nel prezzo del BluRay!
Una delle cose che terrorizzano di più i collezionisti è il fatto di perdere la possibilità di vedere i film in DVD che hanno faticosamente collezionato nel corso degli anni (alcuni stanno ancora cercando di riprendersi dal trauma delle videocassette), e per questo motivo faticano a cambiare il vecchio lettore. La buona notizia è che pur trattandosi di tecnologie molto diverse il 99% dei lettori BluRay è in grado di leggere correttamente i DVD.
Sorgenti digitali: per completare l’impianto Home Theatre e renderlo “smart”.
Oggi moltissimi servizi audio e video passano da Internet. Il primo passo in questo settore è stato fatto qualche anno fa dalle smart TV, in grado di collegarsi a Internet e utilizzare App simili a quelle dello smartphone. Sull’opportunità di queste si potrebbe parlare a lungo (davvero a qualcuno piace l’idea di ricevere una chiamata su Skype mentre sta guardando la sua serie preferita?), ma di contro ci sono moltissime App che mettono a disposizione contenuti in streaming, gratis o a pagamento.
Un altro uso di questi oggetti riguarda chi ha una grande collezione digitale nella sua rete casalinga, e vuole raggiungerla dal televisore. Insomma, le sorgenti digitali permettono di completare il nostro impianto con tutte quelle funzioni “smart” che altrimenti non avremmo.
Proprio per questo motivo, aggiungiamoli solo se e quando ci servono davvero, visto che molto spesso queste funzioni sono già svolte, per esempio dal televisore, se è smart, o dal lettore BluRay. Sono sempre di più infatti i produttori che integrano direttamente queste funzioni. Quindi, prima verifichiamo che ci manchi davvero un determinato servizio, poi scegliamo la fonte che ci permette di aggiungerlo.
Per esempio, il FireTV Stick di Amazon permette di raggiungere, oltre a Prime Video, anche Netflix, così come i sistemi Roku, più diffusi negli Stati Uniti dove offrono una vasta gamma di pacchetti in abbonamento. Una alternativa indipendente sono i sistemi basati su Android, che consentono di replicare le stesse funzioni disponibili su un tablet, quindi anche i giochi e le App di streaming più diffuse.
Home Theatre: l’audio è il cuore dell’impianto
Se abbiamo già una TV di buona qualità in realtà l’audio è la prima cosa da migliorare. I televisori di oggi infatti, proprio perché sono sempre più piatti e sottili, tendono ad avere casse acustiche di dimensioni sempre più ridotte, e il suono ne risente. La questione dell’audio è talmente importante che alcuni usano il termine “Home Theatre” proprio per indicare il sistema di diffusione audio e non l’impianto nel suo insieme. In ogni caso, anche qui ci sono alcuni parametri da tenere in considerazione nella nostra scelta. Se preferiamo non avere casse (e in alcuni casi fili) nel salotto, una possibile alternativa potrebbero essere le soundbar.
Quando ci serve un impianto surround?
Se amiamo il cinema e le serie TV dobbiamo assolutamente trovare il modo di inserire un impianto surround nel nostro home cinema, per godere al massimo degli effetti sonori e di ambiente che i formati come Dolby ci mettono a disposizione. Un buon impianto audio può arrivare a costare come e più del televisore, ma esistono anche buone soluzioni a prezzi accessibili. Attenzione: se scegliamo un sistema di diffusori audio 5.1 o 7.1, la posizione delle casse è fondamentale.
Home Theatre Wireless: la scelta giusta?
Dipende. I puristi del suono sostengono che il modo migliore per trasmetterlo siano ancora i buoni vecchi cavi. Tuttavia oggi esistono sistemi di casse surround wireless che raggiungono ottimi livelli di qualità, ma a costi piuttosto elevati. Quindi, se non vogliamo rinunciare al surround ma il nostro budget è limitato, scegliamo i cavi senza indugio. In questo campo però sono vietate le vie di mezzo: un sistema wireless molto economico suonerà male e potrebbe anche creare interferenze elettromagnetiche, oltre a “ricevere” qualsiasi rumore elettrico nei paraggi.
Soundbar: valida alternativa o moda?
Le soundbar sono nate inizialmente con uno scopo ben preciso, ovvero quello di sostituire un impianto audio ingombrante, ma sono diventate rapidamente uno degli accessori più diffusi fra gli amanti dei film e delle serie TV proprio per le loro caratteristiche. Sono più semplici da installare e gestire e nello stesso tempo offrono una qualità audio decisamente superiore a quella della TV. Inoltre una buona soundbar ha un costo più accessibile rispetto a un discreto impianto 5.1 e si adatta più facilmente anche agli ambienti dove lo spazio è ridotto.
Come funzionano le soundbar?
Qui la semplicità è la chiave. Di solito una soundbar si collega alla corrente e al TV, e può essere selezionata come uscita audio principale usando il telecomando. Il tipo di collegamento più diffuso è l’audio ottico digitale. Quasi tutti i televisori con meno di dieci anni hanno un’uscita marchiata come audio out, da collegare all’audio in della soundbar, basta poi accendere l’impianto, scegliere l’uscita audio nel televisore e il gioco è fatto. Alcuni modelli di soundbar hanno anche un ingresso jack come quello delle cuffie, che può essere usato per collegare TV davvero molto datati o come ingresso aggiuntivo per lettori audio o smartphone. I modelli più recenti offrono anche la possibilità di collegarsi al TV via wireless, utilizzando il bluetooth o altri sistemi, ma in questo caso è indispensabile verificare la compatibilità con il televisore prima di procedere con l'acquisto.
Soundbar o impianto Home Theatre a più casse?
Il fattore principale da tenere in considerazione è, come abbiamo visto, l’ingombro, ma anche il prezzo può incidere. Senza dubbio se guardiamo molta TV una soundbar può essere sufficiente, ma molto dipende dal modello. Oggi anche i grandi nomi dell’audio hanno in catalogo diverse opzioni e anche in questo caso dobbiamo considerare che una buona soundbar è meglio di un impianto surround scadente. Se siamo davvero indecisi, ci sono comunque buone notizie. La “moda” delle soundbar infatti ha portato alla nascita di interessanti ibridi, con soundbar e casse satellite. Alcuni produttori offrono anche soluzioni modulari: si comincia con la soundbar e poi, quando vogliamo di più, possiamo aggiungere casse aggiuntive e subwoofer per trasformare il nostro impianto audio in un sistema 2.1 o 5.1.
Il sistema Home Theatre perfetto per ogni budget
Per fornire un'idea di come realizzare un impianto soddisfacente per tutte le tasche, ecco tre sistemi con tre fasce di prezzo diversi, cercando di soddisfare comunque i requisiti per avere una buona qualità audio e video.
Sistema base: meno di 1.000 euro
TV:
Audio:
Lettore Bluray:
Sistema intermedio: fra i 1.000 e 2.000 euro
TV:
Audio:
Lettore BluRay
Sistema di fascia alta: fra i 3.000 e i 4.000 euro
TV:
Audio:
Lettore BluRay:
Fonte foto copertina: https://www.digitaltrends.com/home-theater/how-to-buy-speakers-a-beginners-guide-to-home-audio/
Fonti foto articolo:
pixabay.com/en/luggage-decoration-sofa-apartment-930804/
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