La Spagna non sembrerebbe un paese ricettivo agli stimoli culturali del ‘900. Se nel 1939, anno di esordio del cinema neorealista, il paese era sotto il regime dittatoriale di Francisco Franco, fino agli anni ‘70, pur inserendosi progressivamente nella comunità internazionale, rimase uno stato autoritario.
Nonostante ciò, la Spagna è uno dei paesi che maggiormente ha subito l’influenza neorealista italiana. La produzione di pellicole, in Spagna, era controllata da un ministero e sottoposta a censura: il regime, infatti, pretendeva che l’industria cinematografica lo legittimasse. Tuttavia, alcune pellicole neorealiste italiane giunsero alla scuola di cinema spagnola IIEC. I film qui proiettati ebbero grande impatto sul cinema spagnolo. Questo impatto si scorge soprattutto nelle opere dei due maggiori registi degli anni ‘50: Luis Garcia Berlanga e Juan Antonio Bardem.
Berlanga sapeva miscelare gli impulsi del neorealismo europeo con il realismo locale, incontrando i gusti spagnoli. Bardem, invece, ispirandosi ai cambiamenti di quel periodo nel cinema italiano, tendeva nei suoi film verso un’analisi psicologica più introspettiva, dai toni cupi e a tratti grotteschi.
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