Chi non ha mai sentito parlare di Stanley Kubrik? Tutti, almeno una volta nella vita, hanno visto almeno uno dei suoi film, pellicole che hanno fatto la storia del cinema di tutto il mondo e che ancora oggi rimangono tra le opere cinematografiche più amate di sempre. Non a caso, i lavori di Kubrik sono stati definiti dal critico Michel Ciment “tra i più importanti contributi alla cinematografia mondiale del ventesimo secolo".
Il suo primo lungometraggio esce nel 1953, l’inizio di una lunga scalata verso il successo.
Il soli anni Cinquanta annoverano tra i titoli Paura e desiderio (1953), Il bacio dell’assassino (1955), Rapina a mano armata (1956), Orizzonti di gloria (1957). Negli anni Sessanta l'ormai celebre regista esordisce con Spartacus (1960). Seguono Lolita (1962), Il dottor Stranamore. Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964), il futuristico quanto inquietante 2001: Odissea nello spazio (1968).
I film successivi sono probabilmente i più conosciuti, sempre se è lecito fare una classifica della fama di pellicole di un regista di per sé tanto (e a ragione) apprezzato: Arancia Meccanica (1971), Barry Lyndon (1975), Shining (1980), Full Metal Jacket (1987), Eyes Wide Shut (1999).
Tra i tanti successi del regista Stanley Kubrik non mancano nemmeno documentari e cortometraggi: Il giorno del combattimento (1951), Il padre volante (1951) e The seafarers (1953)
Ci sono anche alcuni progetti, firmati dal regista statunitense, mai portati a termine, come I due volti della vendetta (1962), un film western che poi è stato passato a Marlon Brando, Napoleone, abbandonato pare per mancanza di fondi, A.I. Intelligenza Artificiale (2001) un bellissimo film ideato da Kubrik ma che, dopo la morte del regista, è stato sviluppato e portato a termine dall’amico e regista Steven Spielberg.
Nonostante i suoi lavori siano stati, e rimangano tuttora, molto apprezzati, Kubrik si è aggiudicato un solo Oscar, nel 1969, per gli effetti speciali di 2001: Odissea nello spazio. Ma, nel 1997, durante il festival del cinema di Venezia gli è stato assegnato il Leone D’Oro alla carriera per il suo grande contributo al mondo del cinema.
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