Numerosi furono i premi ed i riconoscimenti che “Il Gattopardo” di Luchino Visconti riuscì ad ottenere: merito senz’altro di una straordinaria cura per le scenografia, gli abiti, le scene e la fotografia.
La scena madre è di sicuro quella del ballo, che da sola occupa un terzo dell’intero film ed a cui Visconti riservò molto più spazio rispetto a quello che Giuseppe Tomasi di Lampedusa le aveva riservato tra le pagine del romanzo.
Altre scene tra le più celebri del film sono quelle girate nella residenza estiva dei Salina, presso il Castello di Donnafugata, oppure quelle nella piazzetta di Ciminna.
Il ballo finale fu ambientato nello straordinario Palazzo Gangi di Palermo, la cui coreografia fu affidata ad Alberto Testa. Alla bravura di Testa, si unirono anche le opere degli Hercolani e di Gioacchino Lanza Tomasi: tutto ciò, non a caso, valse al film un Nastro d’argento per la migliore scenografia al Festival del Cinema di Taormina.
Da sottolineare, inoltre, è l’illuminazione dei locali: proprio per volontà di Visconti, infatti, si doveva ridurre al minimo l’uso delle luci elettriche grazie all’uso di migliaia di candele che dovevano essere accese ad ogni sessione di riprese.
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