Philippe Lioret, il regista di Welcome, racconta la storia di Bilal, un ragazzo curdo e della sua disperata impresa di raggiungere l'Inghilterra per riabbracciare la sua amata.
Ad aiutarlo ci sarà Simon, un comune istruttore di nuoto che viene però colpito dalla sua audacia e disperazione, tanto da decidere di allenarlo per far sì che Bilal possa passare a nuoto il canale della Manica. Certo, un'impresa impossibile. Ma è davvero così pazzesco poterci realmente pensare, mossi dalla disperazione?
Scene bellissime, tra cui le più evocative ambientate al porto di Calais, soprattutto di notte. Qui si scorge l'immensità di una situazione - anche sociale - in cui Bilal e i suoi compagni sono immersi, loro malgrado. Ottime anche le scene ambientate in piscina, luogo di preparazione per l'impresa, e l'interpretazione di Simon. Degne di nota sono anche le scene in cui è coinvolta la fidanzata di Bilal, ad attenderlo in Inghilterra. Phatos e drammaticità si mescolano ad una realtà che non possiamo esimerci dal definire, quanto più attuale che mai.
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