Claudia Sainte-Luce, dopo esser stata premiata sia a Locarno che Toronto, ha riscosso un ottimo successo anche a Roma con il suo film La caja vacìa, alias La scatola vuota. Il film della regista messicana racconta in moda drammatico il rapporto padre figlia, fatto di silenzi, repressioni e paure. La storia di Claudia Sainte-Luce comincia quando il protagonista maschile, dopo un’incidente sul lavoro, decide di trasferirsi dalla figlia per farsi assistere durante il periodo di convalescenza. La convivenza si presenta già fin dai primi momenti complicata e piena di parole non dette, tanto da riemergere fra i due frammenti di passato che da anni cercavano di reprime.
Nel frattempo però la figlia, una donna con un grande sono nel cassetto ma capace di autoboicottarsi costantemente, riesce a mettere da parte i suoi drammi per non venire meno a quel bisogno paterno. Il racconto di Claudia Sainte-Luce è reso suggestivo dalle riprese tenutesi nella splendida cornice di Città del Messico. La poca luce, gli animi black, sono stati un modo che la regista ha voluto usare per far capire allo spettatore che La caja vacìa è il racconto quotidiano di quello che spesso accade a noi stessi oppure a chi ci sta vicino.
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