Il film di animazione in 2D ispirato al classico di Antonie de Saint-Exupéry intitolato “Il Piccolo Principe”, è costato molti anni di fatica negli studi Pixar, luogo delle riprese di “The Little Prince”, per la regia di Mark Osborne (lo stesso regista di Kung Fu Panda).
Il film ha avuto un costo pari a 60 milioni di euro ed è stato girato in CGI e stop motion, con l’uso della plastilina per l’animazione “materiale”. Per l’Italia, la distribuzione è affidata alla Lucky Red ed è nei cinema a partire dal 1° gennaio 2016. La difficoltà iniziale è stata quella di riprodurre fedelmente i disegni di Saint-Exupéry, impresa ben riuscita nella prima parte del film, quella in cui la protagonista legge la storia del principino commentandola con il suo amico e vicino di casa, un anziano aviatore che sostiene di aver conosciuto il Piccolo Principe. Nella seconda parte del film, si abbandona il libro per dar spazio ad una sorta di sequel integrato nel film, in cui si prospetta il ritorno del Piccolo Principe, la cui missione è recuperare la rosa che si trova sul pianeta del principio (leggi metafora fanciullezza).
Forse gli amanti del romanzo storceranno un pò il naso davanti a certe libertà stilistiche. Ciò non toglie che il lavoro di animazione sia ben fatto e in grado di restituire tutto il fascino romantico e innocente di un capolavoro letterario senza tempo.
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