Negli anni sessanta era ancora vivo il ricordo delle tragiche vicende della seconda guerra mondiale in Italia.
Di essa raccontano con modi diversi Le quattro giornate di Napoli con la regia di Nanni Loy, film del 1962 con Gian Maria Volontè che ricorda la reazione del popolo napoletano ai soprusi nazisti, e Tutti a casa di Luigi Comencini del 1960, che rappresenta la guerra narrata da un originale punto d vista: il disordine dell'Italia dopo l'armistizio.
Nel cinema americano si segnalano Quella sporca dozzina di Robert Aldrich o La grande Fuga con Steve McQueen del 1963
Per il Re e per la patria di Joseph Losey, pellicola del 1964 è un atto di accusa contro il militarismo.
Del medesimo anno è A prova di errore diretto da Sidney Lumet sulla guerra fredda.
Racconta anche di vicende belliche, ma non solo Ciao America! del 1968 di Brian De Palma che dà un affresco irriverente del costume della società americana di quegli anni.
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