Le crisi finanziarie spesso portano alla ribalta personaggi sopra le righe al limite della follia, che hanno prima cavalcato l’onda della crescita economica e che poi inevitabilmente così come hanno raggiunto i vertici, sono poi caduti negli abissi più profondi. Sì perché la caratteristica della finanza e di chi vive di finanza è proprio che riesce a farti arrivare alle stelle, sia psicologicamente che economicamente, e poi quando arriva la crisi ti porta a perdere tutto. Questa grande ricchezza e grande povertà crea personaggi discutibili da un punto di vista morale ma anche affascinanti da mettere in scena.
Il cinema spesso si è fatto tentare da questi personaggi, reali o inventati e l’emblema di questa tipologia di persona è sicuramente Michael Douglas; nel film Wall Street interpreta un broker di Wall Street appunto che narra uno spaccato molto significativo della finanza degli anni ’80 e della Borsa americana. Del film è stato fatto anche un sequel nel 2010.
Pellicole altrettanto significative sull’argomento ma più recenti sono anche: La ricerca della felicità del regista italiano Gabriele Muccino un po’ atipico nel genere, Margine Call con Kevin Spacey e Jeremy Irons e The wolf of wall street, recente film di Martin Scorsese interpretato da Leonardo di Caprio che racconta la storia vera del finanziere Jordan Belfort, dei suoi eccessi e delle sue idee geniali. Se quest’ultimo film ci racconta uno spaccato degli anni ’80, Margin Call invece si occupa della più recente crisi finanziaria del 2008, dei mutui subprime e della conseguente crisi delle banche.
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