Thomas Harris ha scritto solo 5 romanzi e tutti si sono trasformati in film. Una carriera quantitativamente “modesta” ma straordinaria perché il crimine psichico è stato il grande e unico protagonista a fare da ispirazione letteraria. È stato il suo passato di reporter per l’Associated Post di New York che gli ha permesso di conoscere casi orridi e abominevoli che, nella loro spietatezza e disumanità, rendevano la realtà superata da ogni immaginazione. Proviamo a mettere in ordine cronologico queste bad stories divenute tutte pellicola: 1975 – il suo primo romanzo è Black Sunday, e nel 1977 diventa un film, dallo stesso titolo, sulla strage delle Olimpiadi del 1972 in cui morirono atleti israeliani 1981 - Red Dragon, romanzo da cui prima fu realizzato il film “Manhunter - Frammenti di un omicidio” nel 1986, e poi “Red Dragon” nel 2002 in cui fa la sua prima apparizione il criminale cannibale che, in un gioco di fonèmi, si chiama “Hannibal” 1988 - The Silence of the Lambs (Il silenzio degli innocenti) la cui trasposizione in film vince gli Oscar del 1991 grazie alla straordinarietà dei suoi personaggi e protagonisti, come il famigerato Hannibal Lecter, psichiatra di intelligenza grande e pari alla sua follia 1999 – Hannibal, un romanzo remake del precedente che diventa un film e propone anche nuove location in Europa – come dire che il Male non ha né confini né territori! – perché si svolge in parte nella città di Firenze 2006 – Hannibal Rising (Hannibal Lecter - le origini del male), un romanzo da trilogia: le origini, ma soprattutto le cause di tanta crudeltà abietta e disumana, sono esplorate sia nelle pagine del romanzo che nelle sequenze cruente del film, quest’ultimo considerato un pessimo sequel, oltre che un pessimo esempio di film horror.
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