Pierfrancesco Diliberto, oramai a tutti noto col nome d’arte Pif, in perfetto stile iena, porta al cinema un film che smuove le coscienze, perché di mafia bisogna sempre parlare e stare vigili, soprattutto quando questa è in silenzio. Pif lo fa attraverso una commedia che nasconde col sorriso il senso tragico di una realtà, quella dello Stato nello Stato, della malavita organizzata intrecciata con i poteri ufficiali.
Personaggio chiave è Arturo, interpretato dal piccolo Alex Bisconti, lui che suo malgrado, condivide con quella realtà, che denuncia e nella quale non si rispecchia, il giorno più importante, quello della sua nascita. Sì perché Arturo è nato proprio nello stesso giorno in cui Michele Cavataio, uomo di Cosa Nostra, venne assassinato da esponenti della mafia legati alla famiglia Badalamenti. Arturo vive in quella società che tutto vede, tutto sa ma resta muta e passivamente si schiera dalla parte di chi conta di più. Arturo sin da piccolo sarà spettatore passivo di stragi che vedranno come vittime i più alti gradi dello Stato e che per anni hanno insanguinato le strade di Palermo.
Arrivano però due tragici eventi, l’uccisione del giudice Giovanni Falcone e del giudice Paolo Borsellino che scuoteranno la sua coscienza. Non può restare in silenzio davanti a tanta crudeltà! Non è ammissibile.
Da adulto Arturo sarà interpretato proprio dall’ex iena, in questo modo denuncia apertamente che la mafia non è immutabile, non è invincibile, le cose possono cambiare ma alla base deve esserci una coscienza civile forte.
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