Quando sentiamo il suo nome, l’associazione alla gallina Rosita e al Mulino Bianco è immediata. Antonio Banderas, nel film Automata, accantona i biscotti e le fette biscottate, interpretando Jacq Vaucan, agente assicurativo con il compito di indagare gli androidi difettosi per la Roc Robotics Corporation, una società robotica. Siamo nel 2044, gli esseri umani, sommersi dalla paura e dall’insicurezza di fronte ad una crescente desertificazione, sono in continua lotta per la sopravvivenza. Anche Jacq Vaucan, in quanto futuro padre, è incerto e preoccupato per il futuro del proprio figlio. Lo sviluppo tecnologico ha generato l’Automata Pilgrim 7000, primo androide quantistico, al fine di proteggere l’umanità. I nuovi robot, anche se limitati da due protocolli (non poter mettere a rischio nessuna forma di vita e non potersi modificarsi) si rileveranno come un’umanità parallela. L’agente assicurativo, ben presto, scoprirà una serie di androidi modificati, in modo da oltrepassare la loro intelligenza artificiale e con la possibilità di svilupparsi velocemente: un vero e proprio pericolo per l’umanità. Ci sarà ancora posto sulla Terra per la specie umana? Anche se Banderas fa del suo meglio, il film Automata, confrontato costantemente con Blade Runner , non ha la meglio. Non è sempre facile dire qualcosa di nuovo; Automata sembra essere un film già sentito, ma che ha l‘intenzione di far riflettere.
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