Dimenticate bacchette magiche al crine di unicorno, pozioni magiche, scacchi incantati e l'eterno "secondo posto" perchè in Moonwalkers, Rupert Grint veste i panni di un manager di una band hippie e rockettara. Ma per capire bene il suo personaggio occorre rivedere velocemente la trama:
il nostro Jonny (dai vestiti alla moda) si rende improvvisamente protagonista della più grande truffa del secolo. Egi, si troverà a dover sostenere l'agente della CIA (interpretato da Ron Perlman) nella strampalata ricerca di Stanley Kubrick per girare un particolarissimo film sull'allunaggio americano dopo aver "annusato" il compenso che gli USA erano disposti a pagare per girare tale film. Il periodo storico nel quale Jonny si muove è l'anno della missione spaziale che porterà al primo sbarco sulla Luna, ovvero il 1969 dove le droghe e l'amore libero erano all'ordine del giorno. Incontrando fortuitamente un agente della CIA, l'opportunista manager si candida come tramite per il famoso regista. Inutile dire che in realtà non lo conosce assolutamente e abilmente userà un amico molto somigliante.
Durante tutto il film Rupert Grint appare perfettamente a suo agio nei panni del poco lucido e opportunista Jonny dedito all'alcol e alle droghe, ma anche risoluto nella scelta dell'avanguardista. La sua interpretazione dello sbarco è memorabile, divertente e splatterosa. In sostanza Rupert si scrolla di dosso l'aura da bravo ragazzo che lo ha reso famoso per abbracciare un "lato oscuro" simpatico e travolgente.
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