Uscita nel 2004 e diretta da Fatih Akın, la pellicola cinematografica intitolata La sposa turca ha fatto guadagnare alla sua regista ben due riconoscimenti prestigiosi, ovvero il premio come miglior film agli European Film Awards del 2004 e un Premio Goya come miglior film europeo nel 2005. La sposa turca vede nei panni del protagonista Birol Ünel che impersona Cahit Tomruk, un turco immigrato in Germania che, disperato per la morte prematura della moglie, tenta il suicidio. Nel successivo periodo di convalescenza in ospedale, Cahit conosce Sibel Güner, interpretata dall’attrice Sibel Kekilli, un’altra emigrata turca che lo convince ad iniziare con lei un matrimonio di facciata che la liberi dal controllo opprimente della sua famiglia tradizionalista. Dopo aver iniziato questo strano rapporto di convivenza, i due scoprono di provare un particolare sentimento di amore reciproco che, però, li porterà a dover affrontare innumerevoli ostacoli e profondi dolori.
La sposa turca è un film che affronta il complesso tema dell’immigrazione e del rapporto che viene a crearsi quando più culture con caratteristiche, tradizioni, storie e modi di vita differenti vengono a contatto l’una con l’altra. Per analizzare l’argomento in tutte le sue sfaccettature e in tutti i suoi risvolti, la regista Fatih Akin ha deciso di ambientare la pellicola nella città tedesca di Amburgo ai giorni nostri, riuscendo a mostrarci quanto siano ancora lontane da una pacifica convivenza la cultura orientale e quella occidentale. Ambientato, quindi, in un tragico presente, il film ci catapulta nei drammi attualissimi di tutti quegli immigrati che, cercando di crearsi una nuova vita indipendente da quella della propria famiglia o della propria cultura conservatrice, sacrificano moltissimo pur di riuscire a far affermare i propri diritti.
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