Nato a Rudkøbing, una piccola cittadina della Danimarca nel 1970, Nikolaj Coster Waldau arriva a recitare come protagonista per la prima volta nel 1994, con il film Il guardiano di notte, dopo appena qualche comparsata televisiva alle spalle. Da lì in poi la sua notorietà si espande in gran parte del Nord Europa e, progresivamente, anche oltreoceano. E proprio a co-produzioni europee si devono due film che hanno contribuito anche alla sua fama di sex symbol: il primo di questi è Shadow of the Sword - La leggenda del carnefice (The Headsman), film in costume ambientato nel XVI Secolo e la cui produzione ha coinvolto l'Austria, Svizzera, Lussemburgo, Ungheria, Germania e Regno Unito. Sullo sfondo della riforma luterana, Martin è un soldato amico d'infanzia di un priore, come lui orfano, ed innamorato di Anna (Anastasia Griffith), con cui avrà anche un figlio. Forte di questa intensa passione, Martin sacrificherà tutto ciò che gli resta pur di garantire la salvezza della donna. Curiosamente Waldau incontrerà nuovamente l'attrice sul set di un episodio della serie New Amsterdam (2008), in cui l'attore interpreta un detective condannato all'immortalità fino al giorno in cui non conoscerà il vero amore.
La seconda co-produzione riguarda invece un film ben diverso: il thriller Headhunters (Norvegia Germania, 2011). Qui il bel danese ha invece il ruolo di villain ed amante della moglie del protagonista. Per la gioia delle fan, c'è una provocante scena di sesso con l'attrice norvegese Synnøve Macody Lund.
Non poteva mancare un passo importante nella carriera di Waldau come la serie targata HBO Game of Thrones, in cui l'attore è presente sin dalla prima stagione (2011) nei panni di Jaime Lannister. Il personaggio Waldau è esattamente come lo descrive George R. R. Martin nei romanzi da cui è tratta la serie: biondo, affascinante e cinico, inizialmente arrogante, più riflessivo e tormentato col passare del tempo. Ha una relazione incestuosa con la sorella gemella Cersei, ambiziosa e sprezzante moglie del re Robert Baratheon. Da tale rapporto i due gemelli hanno tre figli, che la donna spaccia come figli legittimi del sovrano.
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