“Il ponte delle spie” (2015), titolo originale “Bridge of Spies” racconta la vicenda del noto avvocato James Donovan (Tom Hanks) incaricato di assumere la difesa di una spia russa catturata dagli americani. Ci troviamo, infatti, negli anni della Guerra Fredda e la spia si chiama Rudolf Abel, interpretato da Mark Rylance (vincitore dell’Oscar come miglior attore non protagonista).
Donovan non è entusiasta dello scomodo incarico e in molti gli consigliano di non impegnarsi troppo nella difesa di un sovietico. Conoscendosi, Donovan e Abel instaurano un buon rapporto, che spinge il legale a esercitare al meglio la sua professione. Eviterà così la pena di morte al suo assistito, asserendo che una spia russa sarebbe potuta servire al Paese.
Il processo arriva anche in Corte suprema e Donovan inizia ad essere malvisto dalla comunità, tanto che lui e la famiglia diventano oggetto di minacce. La situazione cambierà quando negli Stati Uniti giungerà una missiva dalla Germania Est in cui verrà proposto uno scambio tra prigionieri: Abel al posto di Francis Gary Powers (Austin Stowell), pilota di un aereo spia, catturato dai sovietici. Lo scambio viene organizzato dallo stesso Donovan poco fuori Berlino presso l’appartato Ponte di Glienicke, da quel momento soprannominato “ponte delle spie”, dove Donovan riesce a far liberare anche uno studente di economia americano, Frederic Pryor (Will Rogers), catturato dalla polizia della Germania orientale.
Lo scambio va a buon fine e Donovan può far ritorno negli Stati Uniti benvoluto dall’opinione pubblica per aver permesso la liberazione di due ostaggi americani.
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