Considerato da alcuni un remake al femminile della pellicola cult “L’attimo fuggente” (1989), il film “Mona Lisa Smile” (2003) è in realtà un’opera unica. La trentenne Katherine Ann Watson (Julia Roberts) giunge al collegio femminile di Wellesley, negli Stati Uniti, ottenendo una cattedra come docente di storia dell’arte. Watson è una donna nubile, di mente aperta e molto indipendente. Ha viaggiato e adesso ha l’ambizione di formare una nuova classe di donne e spingerle verso l’autorealizzazione. Dovrà però scontrarsi con la mentalità del collegio, la quale si aggrappa alle tradizioni e si propone di preparare le allieve a quello che era allora -si parla del 1953- considerato il ruolo femminile: quello di madre e moglie casalinga.
Nel suo tentativo di offrire alle studentesse vedute più ampie e una maggiore possibilità di autorealizzazione, Katherine si troverà a fare i conti sia con l’istituzione sia con alcune delle stesse allieve. Mentre è subito molto amata da tutte, Betty Warren (Kirsten Dunst) la considera troppo sovversiva e cerca in ogni modo di ostacolarla. Betty si ritroverà, non ancora diplomata, moglie di un uomo che la tradisce e al quale chiederà il divorzio.
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