Quando pensiamo al rap in genere viene in mente il nome di star come Eminem, Tupac o, per rimanere in territorio nazionale, J-Ax e gli Articolo 31. Di tutti questi artisti affermati il film “Zeta” (2016) di Cosimo Alemà fa volentieri a meno (ma attenzione ai vari cameo di alcuni tra i più importanti rapper italiani odierni, come ad esempio Emis Killa o Fedez) e regala al pubblico la storia vera e verace di Alex (Diego Germini), un ragazzo romano che, per sfuggire alla monotonia della vita e per riscattarsi, si dedica anima e corpo alla musica reinventandosi rapper. Il nome da lui scelto è Zeta; per certi versi esso è un appellativo che suggella tutto ciò che egli rappresenta nel mondo della musica: l'ultimo arrivato, ma proprio per questo uno che sa esattamente come fare musica perché tantissimi prima di lui si sono avvicendati sul palcoscenico della vita. Egli, infatti, nelle sue canzoni mette tutto se stesso e mette a nudo la realtà con cui si trova a fare i conti, una realtà spesso meschina che però ha in Gaia (interpretata da Irene Vetere) l'unico spiraglio di luce. È grazie a lei, infatti, che egli potrà fare chiarezza nella sua vita e diventare, finalmente, un rapper a tutti gli effetti. Zeta dovrà quindi fare i conti con un successo effimero e nello stesso tempo non dimenticare la vera amicizia, quella che c'è tra lui, Gaia e Marco (interpretato da Jacopo Olmo Antinori).
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