Il cinema ha una storia antica, ma l’introduzione del sonoro nei film è relativamente recente e risale al 1929. Prima, il cinema era muto, dunque puntava tutto sull’illuminazione, sul montaggio narrativo e sulla recitazione con il linguaggio del corpo e la mimica facciale.
I primi studios nacquero all’inizio del Novecento a Hollywood, nei pressi di Los Angeles, grazie anche alla naturale illuminazione che quei luoghi offrivano, costituendo il set ideale per girare scene esterne. Poco dopo si impose il producer system, con il quale il produttore controllava, a discapito del regista, quasi ogni aspetto della produzione del film.
Proprio a causa dell’assenza del sonoro, nel cinema muto vennero presto inseriti piani ravvicinati e dettagli, che consentivano, superando l’inquadratura unica, di cambiare il punto di vista, rendendo di più semplice comprensione la scena e la trama nel complesso.
I generi cinematografici erano già svariati: film storico, kolossal mitologico, film drammatico, film di gangster, film western, film comico. Per quanto riguarda il genere drammatico, venne messa a punto da Jesse Lasky una speciale tecnica di illuminazione: questa consisteva nel lasciare in ombra quasi tutta la scena, con una violenta luce che picchiasse esclusivamente su un personaggio o un oggetto, facendolo così risaltare sullo sfondo scuro.
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