Bello, dalla fisionomia tipicamente americana e ormai onnipresente in tutte le classifiche di sex symbol hollywoodiani, Matthew McConaughey è stato protagonista di tanti film di successo che hanno sbancato i botteghini negli Stati Uniti e oltreoceano. Divo molto amato soprattutto dal pubblico femminile, McConaughey ha dimostrato anche di essere un attore poliedrico e capace di cimentarsi in pellicole basate sull’impegno civile. E’ il caso di un kolossal storico come “Amistad” (1997) di Steven Spielberg, film ambientato nell’America schiavista della metà dell’Ottocento, dove interpreta un avvocato che difende due abolizionisti neri dopo il celebre ammutinamento sulla nave di deportati che dà il titolo alla pellicola. Ma è soprattutto “Dallas Buyers Club“ (2013) di Jean-Marc Vallé il film dove Matthew McConaughey offre la sua migliore prova recitativa, che non a caso gli è valsa l’Oscar come miglior attore protagonista. In questo film, tratto da una storia vera, lo troviamo nei panni di un rude cowboy omofobo che scopre di aver contratto l’Aids e si ritrova a vivere un calvario di sofferenze e battaglie al limite della legalità per ottenere farmaci che potrebbero aiutarlo ma sono ritenuti pericolosi. Mentre il male avanza, conoscerà un transgender (interpretato da Jared Leto, anche lui da Oscar) e insieme apriranno una società per supportare tutti gli affetti dal virus. A fare da contraltare a ruoli come questo ci sono ovviamente le tante commedie del bel Matt, da “Prima o poi mi sposo” (2001) di Adam Shankman, dove fa coppia con la problematica wedding planner Jennifer Lopez, a “A casa con i suoi” (2006) di Tom Dey, remake del film francese “Tanguy” (2001), dove è un bamboccione ha una turbolenta relazione con Sarah Jessica Parker, che tra equivoci e dialoghi brillanti, si concluderà con l’immancabile lieto fine.
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