Sono trascorsi 10 anni dall'arresto, nel 2006, di Mel Gibson (che si prepara a diventare papà per la nona volta): di quell'episodio l'attore ha voluto parlare a Variety. In particolare Mel Gibson si sofferma sui commenti antisemiti dopo essere stato fermato dalla polizia a Malibu. "E' stato uno sfortunato incidente. Ero ubriaco, irato e mi avevano arrestato. Sono stato registrato illegalmente da un agente poco scrupoloso che non è mai stato indagato per quel crimine. E poi ha reso pubblico il filmato per ottenere un profitto e da membri di quella che possiamo chiamare stampa. Quindi non è stato giusto. Immagino che essendo me, non mi sia permesso avere mai un esaurimento nervoso".
L'attore e regista è infastidito per il fatto che a distanza di tempo si continui ancora a parlare di quell'episodio per colpa del quale è stato accusato di razzismo. "Sono passati dieci anni. Sono sobrio, tutto quel tipo di cose, e per me fa parte del passato. Ma altre persone ne tornano a parlare, situazione che trovo piuttosto fastidiosa, perché non capisco perché dopo dieci anni sia ancora qualcosa di cui parlare. Sicuramente se fossi realmente quello che dicono, una specie di persona che odia, ci sarebbero delle prove da qualche parte di qualche situazione di questo tipo. Non ci sono mai state".
E si difende ancora dalle accuse: "Non ho mai discriminato nessuno o fatto qualcosa che sostenga quella reputazione. E per aver avuto un episodio nel retro di una macchina della polizia dopo otto tequile doppie è stata condizionata tutta la mia intera vita, il lavoro, le cose in cui credo e tutto il resto, e devo averci a che fare per tutto il resto della mia vita... E' davvero ingiusto".
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