La Corte d'Appello di Los Angeles ha rigettato la causa intentata da Olivia de Havilland contro il network FX e la società di produzione di Ryan Murphy riguardo la serie tv Feud: Bette and Joan. Secondo i giudici della California, la leggendaria attrice di Via col vento, 101 anni e due volte vincitrice del Premio Oscar per A ciascuno il suo destino e L'ereditiera, non ha alcun diritto di controllare il modo in cui i creatori dello show l’hanno raccontata nella serie. FX e Ryan Murphy, per la corte, sono protetti dal Primo Emendamento della Costituzione americana, ovvero la libertà d’espressione intesa nel senso più ampio del termine.
Olivia de Havilland oggi: querela respinta in tribunale
Olivia de Havilland aveva querelato network e Murphy per la sua non autorizzata e inaccurata rappresentazione che ne hanno dato in Feud. L’attrice, unico personaggio della serie ancora in vita, non è mai stata contattata dalla produzione. “Non le è mai stato chiesto il permesso da parte di FX di utilizzare il suo nome e la propria identità e non è stata neanche ripagata per questo”, hanno scritto i suoi legali nella causa. Gli avvocati hanno aggiunto inoltre che FX e Murphy hanno posto il nome dell’attrice sotto “una falsa luce” soltanto per promuovere i propri affari. Nella serie, Olivia de Havilland è stata interpretata da Catherine Zeta-Jones.
Feud: serie tv della discordia per Catherine Zeta-Jones
Feud racconta l’accesa rivalità tra Joan Crawford (Jessica Lange) e Bette Davis (Susan Sarandon) sul set di Che fine ha fatto Baby Jane? di Robert Aldrich (Alfred Molina). Murphy ha spesso spiegato che escludere dal racconto Olivia de Havilland, amica e collega di Bette Davis (recitarono insieme in Piano...piano, dolce Carlotta), sarebbe stato difficile. “Se una persona ritratta in una di queste opere è una star del cinema di fama mondiale – “una leggenda vivente” – o una persona che nessuno conosce, lei o lui non può possederne la storia”, si legge nella sentenza della Corte d’Appello, che ha rovesciato la decisione dei giudici di primo grado.
“Questa decisione è una vittoria per tutta la comunità creativa e per il Primo Emendamento”, ha dichiarato Murphy a The Hollywood Reporter. “La vittoria di oggi dà a tutti gli sceneggiatori il respiro necessario per continuare a raccontare storie importanti ispirate a eventi reali. Soprattutto, è un grande giorno per l’espressione artistica e un promemoria di quanto preziosa sia la nostra libertà”. Suzelle Smith, legale di Olivia de Havilland, ha invece criticato la decisione dei giudici, bollandola come “pro-industry”.
Fonte foto: https://www.facebook.com/FeudFX/
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