Una serie di sfortunati eventi è la serie tv targata Netflix e tratta dall’omonima serie di romanzi di Lemony Snicket. Il progetto narra le sfortunate vicende dei tre orfani Violet, Klaus e Sunny Baudelaire che, dopo la morte dei genitori a causa di un incendio, vengono affidati alle cure del Conte Olaf. Quest’ultimo si rivela però un personaggio malvagio che vuole impossessarsi del loro immenso patrimonio economico. La fuga dal loro antagonista dà inizio alle peripezie affrontate dai tre fratelli per difendersi e scoprire i misteri collegati alla morte dei genitori, aiutati solo dal loro impegno, dalle doti naturali e dai trigemini Pantano, un altro gruppo di orfani che condivide una storia simile a quella dei Baudelaire.
La recensione di Una serie di sfortunati eventi
Creata da Mark Hudis, la serie vede nel cast un formidabile Neil Patrick Harris, conosciuto per aver interpretato il ruolo di Barney Stinson in How I Met Your Mother (E alla fine arriva mamma! in italiano). L’attore, che veste i panni del Conte Olaf - il tutore dei tre fratelli Baudelaire -, è riuscito a mettere in ombra le performance degli stessi interpreti principali, Malina Weissman (Violet), Louis Hynes (Klaus) e la piccolissima Presley Smith (Sunny). Questo grazie al suo talento e alla sua mimica facciale che trasmette pensieri a dir poco negativi nella mente di un possibile spettatore. Originale, inquietante e affascinante nei panni del cattivo, Harris è riuscito a trasmette al pubblico televisivo la giusta dose di turbamento psicologico e di tensione, che non cenano a diminuire nel corso del progetto. Queste sensazioni sono percepibili anche dall’atmosfera cupa che invade la loro abitazione, dagli atteggiamenti e dalle caratteristiche stesse del Conte Olaf e dalle regole che quest’ultimo impone ai tre protagonisti.
Altro personaggio molto ambiguo è quello di Joan Cusack, un giudice che pare voler aiutare i tre ragazzi, i cui interpreti - Malina Weissman, Louis Hynes e Presley Smith - non hanno brillato particolarmente nei loro ruoli, o almeno non quanto Neil Patrick Harris. A sorprendere è stata la scelta di Netflix di rendere comprensibili gli insensati versi del bebè. Ciascuno di essi, infatti, viene tradotto in lingua italiana, rendendo il prodotto molto più divertente di quanto si possa immaginare. Insomma, ci troviamo di fronte a un lavoro che mescola sapientemente mistero e ironia, suscitando anche qualche risata qua e là. Nonostante il ritmo poco incalzante, Una serie di sfortunati eventi merita almeno una possibilità.
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