La seconda fase del Digitale terrestre potrebbe rappresentare una mazzata per il pubblico televisivo. L'allarme arriva dal Codacons: secondo l'associazione per la difesa dei diritti degli utenti e dei consumatori, il passaggio al DVB-T2 potrebbe costare dai 30 ai 250 euro per gli italiani. Il sistema di ricezione del DTT cambierà infatti entro il 2022 (la data è quella del 21-30 giugno): il Second Generation Terrestrial soppianterà il Digitale terrestre per come lo conosciamo adesso e il conto alla rovescia è previsto dal settembre del 2021.
Digitale terrestre 2: cosa cambia e quando
Chi vorrà continuare a vedere la televisione non avrà alternative: o si cambia il decoder oppure si cambia il televisore. Secondo il Codacons, in Italia ci saranno 10 milioni di televisori nel 2022 che risulteranno obsoleti e non in grado di ricevere il nuovo segnale.
Il DVB-T2 garantirà il miglioramento della ricezione grazie all'utilizzo di apparati fissi e portatili, facendo crescere al tempo stesso il bitrate. Lo switch off sarà quindi inevitabile: dal 2022 i decoder non compatibili non potranno più ricevere i programmi di qualunque network nazionale.
Il passaggio per le famiglie che dovranno cambiare televisore o decoder "sarà una stangata", conferma il Codacons, sempre in prima linea e fresco di proteste per i super-compensi degli ospiti del 70esimo Festival di Sanremo.
Digitale terrestre nuovo: 2022 è l'anno zero
Le prime regioni a partire con il DVB-T2, da settembre 2021, saranno Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e le province di Trento e Bolzano per proseguire a scaglioni entro il 2022 con tutte le altre regioni.
Proprio qualche settimana fa, Rai e Mediaset hanno lanciato due canali di test per verificare se il televisore degli utenti è compatibile con il nuovo standard di trasmissione. Per provare, li trovate ai canali 100 e 200 del DTT.
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