Se c'è un aspetto che Doug Liman ha indovinato più di ogni altro per il suo Barry Seal – Una storia americana è il momento in cui far uscire nei cinema il film. Chissà se solamente tre o quattro anni fa una pellicola come questa avrebbe avuto lo stesso successo che può invece avere ora? La serie TV Narcos, negli ultimi due anni, ha acceso più che mai l'interesse del grande pubblico in ogni parte del mondo per i racconti sui cartelli della droga colombiani e per quelli su Pablo Escobar. Distribuire nelle sale una pellicola che narra la vera storia di un pilota civile che, in seguito ad alcune disavventure, si ritrova a fare da corriere proprio per Il Re della cocaina (il personaggio di Barry Seal appare anche in un episodio proprio di Narcos) non può quindi che essere una mossa vincente. Specialmente ai botteghini. Se poi nel ruolo dell'esperto e scaltro pilota d'aerei c'è Tom Cruise, l'indimenticabile Maverick di Top Gun, la strada verso il successo è allora spianata.
Tom Cruise: da Top Gun a narcotrafficante
Ma quello di Barry Seal è un personaggio molto diverso da Maverick: non è infatti il classico eroe americano che agisce per il bene del proprio Paese. Anzi, nel film di Doug Liman è un abile pilota che senza troppi scrupoli occulta cadaveri, vende armi al cartello di Medellin, trasporta quintali di cocaina dalla Colombia agli Stati Uniti, arricchendosi a tal punto da non saper dove nascondere tutti i dollari guadagnati. Eppure, nonostante Barry Seal assomigli più al classico degli antieroi, Doug Liman e lo sceneggiatore Gary Spinelli sono riusciti a dipingere un personaggio in grado di suscitare simpatia, in grando di portare comunque il pubblico a tifare per lui e sperare che, disavventura dopo disavventura, riesca a trovare il modo di cavarsela. Barry Seal è immorale: vendendo armi ai narcotrafficanti ha permesso a Pablo Escobar e ai suoi uomini di compiere stragi per le strade di Medellin e non solo, portando la cocaina negli Stati Uniti ha fatto ammale e soffrire migliaia di suoi connazionali, tutto questo il pubblico lo sa anche se nel film non lo vede, nonostante ciò riesce a entrare in empatia con il protagonista della pellicola (il merito di ciò, oltre che al regista e allo sceneggiatore, è da attribuire anche a Tom Cruise, perfetto nell'interpretazione del ruolo).
Barry Seal: al cinema la denuncia all'amministrazione Reagan
Chi pensa che Barry Seal – Una storia americana sia quindi l'esaltazione della storia dell'uomo al di sopra di tutto, anche della legge, del classico furbetto da condannare anziché lodare, si sbaglia di grosso. Oltre che essere un divertente film d'azione, Barry Seal – Una storia americana è anche un manifesto di denuncia all'amministrazione Ronald Reagan (presidente degli Stati Uniti dal 1981 al 1989): nel film viene trattato il tema dell'appoggio dato dagli USA ai contras per la loro guerriglia al governo del Nicaragua e, nel finale, viene anche accennato lo scandalo Iran-Contras che colpì il presidente Reagan durante il suo secondo mandato. Il vero merito del regista Doug Liman è proprio quello di aver saputo esprimere il proprio messaggio di denuncia in un modo efficace e allo stesso tempo divertente, attraverso l'incredibile storia di un pilota d'aerei che si trasforma in una vittima di un'amministrazione interessata più ad aumentare il proprio potere fuori dai propri confini nazionali, piuttosto che salvaguardare in maniera efficace gli interessi e la salute dei propri cittadini. Barry Seal – Una storia americana è quindi un film che consigliamo, un film che sa essere leggero pur non essendolo nel suo strato più profondo. Guardandolo non ci si annoierà di certo, anzi, ci si divertirà di sicuro.
Voto: 7
Frase:
“Finirai in prigione?”
“Nemmeno per sogno”
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