La storia vera di Saúl Armendáriz, uno dei luchadores messicani più amati dagli appassionati di wrestling, arriva in streaming su Prime Video. La piattaforma di Amazon lancia venerdì 22 settembre il film d'esordio di Roger Ross Williams (lo sceneggiatore premio Oscar per il documentario Music by Prudence) che ricostruisce l'incredibile vicenda umana e professionale di Cassandro, il wrestler gay di El Paso diventato famoso a livello internazionale come il "Liberace della lucha libre".
Cassandro, storia vera dietro il film con Gael García Bernal
Gael García Bernal si è sottoposto ad una significativa trasformazione fisica per diventare Armendáriz, nato nel 1970 in Texas ma cresciuto lungo il confine con il Messico, tra Juárez e il deserto di Chihuahua. Ad appena 15 anni, Saúl lascia la scuola e comincia a dedicarsi a tempo pieno alla lucha libre. Parte da dilettante, ma alla fine degli anni Ottanta si affaccia al professionismo da rudo (il cattivo dei match) sotto la maschera di Mister Romano, ispirandosi al mitico Rey Misterio.
Apertamente omosessuale, Armendáriz fa sempre l'exótico, quei lottatori drag che con i loro costumi scintillanti, le caricature gay (quasi omofobiche) e gli atteggiamenti esuberanti giocano con i cliché. Lui no: è sincero e non fa sconti a nessuno, con piume sgargianti e una mantella di broccato mette in crisi pregiudizi e luoghi comuni, sfidando il mondo machista del wrestling.
Presto quel personaggio non gli basta più e così si trasforma prima in Babe Sharon e poi in Rosa Salvaje. Nel 1989 si unisce alla LLI (Lucha Libre Internacional) e lotta in coppia con Pimpinela Escarlata. Soltanto nel 1991 diventa Cassandro, un nome preso in prestito da quello della tenutaria di un bordello di Tijuana.
Senza mai indossare una maschera e sfoggiando i suoi capelli lunghi, Cassandro si rivela subito una star. Escarlata è una presenza fondamentale nella sua vita: gli salva la vita da un tentativo di suicidio, quando Saúl si taglia le vene con un rasoio dopo il contraccolpo negativo alle notizie che lo danno in procinto di sfidare El Hijo del Santo per la cintura di campione. Quel match avviene lo stesso una settimana dopo e permette a Cassandro di raggiungere il successo e il riconoscimento della comunità di luchadores.
Cassandro, film porta sugli schermi il luchador gay
Dopo aver battuto Lasser e perso con El Seminarista, Cassandro molla la federazione ufficiale e inizia a combattere nel circuito indipendente, sia in Messico che negli Stati Uniti. In quel periodo comincia pure la dipendenza da alcol e droghe, che mina la sua carriera ma dalla quale esce fuori grazie alla fede. È il ritorno in grande stile nel mainstream con i combattimenti per la AAA (Lucha Libre Worldwide), il rientro nei match indipendenti in seguito ai ricorrenti infortuni (ha diverse ossa rotte e il corpo pieno di placche di metallo) e la popolarità a livello internazionale con le apparizioni al programma televisivo BBC Breakfast e al talk show di Conan O'Brien.
La sceneggiatura di Cassandro è stata scritta da Roger Ross Williams e David Teague e si basa sull'articolo "How the Drag Queen Cassandro Became a Star of Mexican Wrestling" apparso sul prestigioso New Yorker. Ad Armendáriz ha dedicato un documentario la regista francese Marie Losier, intitolato Cassandro, the Exotico! e disponibile on demand su Vimeo. Anche Williams ha raccontato la sua storia in un cortometraggio dal titolo The Man Without a Mask, realizzato proprio per il New Yorker.
Presentato al Sundance e al Telluride, Cassandro è stato accolto in modo positivo dalla critica, che ha sottolineano soprattutto le performance di Gael García Bernal e del resto del cast, da Roberta Colindrez (l'attrice messicana che interpreta Sabrina, la sua allenatrice) a Raúl Castillo nei panni del Comandante. Oggi Armendáriz ha smesso di lottare, ma sfrutta il successo per le sue cause ed è molto attivo sui social con un aggiornato profilo Instagram.
Foto: Amazon Prime Video
Riproduzione riservata ©2024 - PCTV