Siamo sicuri, John Ford non si arrabbierà se, per sottolineare la piccola eco-rivoluzione che potrebbe vivere cinema italiano, parafrasiamo il titolo di un suo famosissimo film: com’è verde il mio cinema.
Il cambiamento in atto, infatti, si presenta di grande rilievo per la nostra industria cinematografica che presto potrebbe essere sempre più incentivata ad accettare un ruolo da protagonista per la sostenibilità ambientale, la riduzione delle emissione di CO2 e il risparmio energetico.
E’ quanto emerge dalla risposta del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo all’interrogazione dell’onorevole Ermete Realacci (nella foto)con la quale sono stati chiesti incentivi fiscali per la produzione di film sostenibili e la costituzione di un tavolo tecnico per l’elaborazione di Linee Guida per la produzione e per individuazione dei criteri necessari per la qualifica di film sostenibile.
Il Ministero, infatti, promette un forte impegno nel settore a partire dall’attività della rinnovata Commissione per la Cinematografia che nel valutare i progetti filmici, ai fini dell’attribuzione della qualifica di interesse culturale, di un contributo economico e di incentivi fiscali, è chiamata ad avvalersi di indicatori sull’utilizzo di tecnologie finalizzate alla minimizzazione dell’impatto ambientale.
Per il presidente di Green Cross Italia, Elio Pacilio, che assegna il premio Green Drop ai film “sostenibili” in concorso al Festival di Venezia, la risposta del Mibact fa ben sperare per l’affermazione di buone pratiche “green” e annuncia un convegno con tutti i principali stakeholders per velocizzare il percorso.
Marino Midena
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