Ha cominciato lei, la regina dei Golden Globes, premiata per la carriera e salita sul palco sapendo che il suo discorso contro Donald Trump non sarebbe caduto nel vuoto. Meryl Streep era stata dura con il nuovo presidente americano, aveva difeso la stampa e chiamato tutti a proteggerla, perché mezzo per la verità: la risposta del numero uno americano non si era fatta attendere, dato che Trump aveva definito la Streep una attrice sopravvalutata. La politica continua ad essere presente ad Hollywood (poche ore fa l'annuncio di boicottaggio degli Oscar da parte di Asghar Farhadi): ora ad infiammare la discussione è la questione del "ban" anti musulmani, il blocco voluto dal presidente per chi arriva da 7 paesi dell'area musulmana. E nel corso dei SAG Awards consegnati nella notte non sono mancati i riferimenti a questo discutibile provvedimento.
Muslim Ban di Trump: la rivolta di Hollywood
Nel corso della serata di consegna dei premi del sindacato degli attori, molte star presenti hanno parlato di quanto accaduto nelle ore precedenti. Ashton Kutcher ha aperto così il suo discorso, dando il via alla serata anti-Trump, salutando "tutti quelli che sono negli aeroporti che fanno parte della mia America. Siete una parte del tessuto di quello che siamo, vi amiamo e vi diamo il benvenuto". Anche Emma Stone, premiata per La La Land, non è stata da meno: "Siamo in un'epoca molto delicata nel mondo e nel nostro Paese e le cose sono intollerabili, fanno paura ed esigono azione. Sono molta grata di appartenere a un gruppo di persone che sono attente e si preoccupano di quel che accade nella società".
"Sono la figlia di un immigrato: mio padre fuggì alle persecuzioni religiose nella Francia occupata dai nazisti e io sono una patriota americana e amo questo Paese. E poichè amo questo Paese, inorridisco ai suoi errori e questo divieto agli immigrati è una macchia ed è anti-americano", ha detto Julia Louis-Dreyfus.
Il discorso di Mahershala Ali
Commosso Mahershala Ali, che ha vinto il premio per il miglior attore non protagonista per Moonlight: "Quello che ho imparato in Moonlight è quel che succede quando perseguitiamo la gente. Sono le minuzie, i dettagli che ci fanno diversi ma anche le caratteristiche che ci rendono unici.
Discorso molto convincente anche quello di David Harbour, premiato per Stranger Things, nella categoria delle serie tv: un appello a "combattere, grazie all'arte, la paura, l'egoismo e l'esclusività della nostra predominante cultura narcistica e far sapere alle persone che non sono sole quando si sentono stanche e impaurite. Siamo uniti per il solo fatto di essere esseri umani e siamo tutti insieme in questo terribile, doloroso, gioioso e misterioso viaggio che è la vita. Daremo riparo ai deboli e a quelli fuori dalle righe, quelli che non hanno speranza. Andremo oltre le menzogne, cacceremo via i mostri. E quando saremo persi nel mezzo delle ipocrisia e della violenza casuale di certi individui e organizzazioni".
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