Il cinema italiano purtroppo ha dovuto dire addio ad un Maestro che ha contribuito a rendere grande l’Italia nel mondo. Vittorio Taviani si è spento all’età di 88 anni a causa di una malattia. La sua passione per il cinema è nata e cresciuta insieme al fratello Paolo, con il quale ha diretto diversi film che sono diventati dei cult. Nato a San Miniato (PI), dopo aver intrapreso gli studi alla facoltà di Legge per lasciarli poco dopo insieme al fratello, ha iniziato a dirigere alcuni documentari a sfondo sociale. Lasciatosi ispirare dal clima del Neorealismo e dai film di quel periodo come Paisà di Roberto Rossellini, nel 1962 ha debuttato al cinema. Il lungometraggio firmato dai fratelli Taviani e da Valentino Orsini, amico partigiano, fu Un Uomo da bruciare con Gian Maria Volontè. Da quel momento in poi le strade verso il successo sul grande schermo si sono aperte sempre di più, con nomination e riconoscimenti importanti, come nel 1977 con il film Padre Padrone, sulla biografia di Gavino Ledda, che ha vinto la Palma d’Oro e il Premio della Critica al Festival di Cannes. Per poter onorare ed omaggiare un’artista del nostro cinema abbiamo selezionato cinque film che possono rappresentare al meglio la filmografia dei fratelli Taviani.
Fratelli Taviani, i film partono dalla resistenza
La Notte di San Lorenzo (1982) è il nono film diretto dai fratelli e si ispira alla Strage del Duomo di San Miniato attribuito all’esercito tedesco. Questa pellicola narra una delle tante tragedie che si sono svolte durante la seconda guerra mondiale, nell’agosto del 1944, raccontando tenerezze, buona volontà, eroismi e paura della gente comune. Oltre a vantare la prima collaborazione con Nicola Piovani, vince il Gran Premio Speciale della Giuria e il premio della giuria ecumenica al 35° Festival di Cannes.
Good Morning Babilonia (1987), presentato fuori concorso al 40° Festival di Cannes, racconta la storia di due fratelli, Nicola e Andrea, originari di una famiglia di artigiani e restauratori. Per sfuggire da una crisi scappano verso gli Stati Uniti per cercare fortuna. Qui incontrano il regista David Griffith, che sta progettando il film Intolerance ed è alla ricerca di scenografi italiani. I due fratelli trovano anche l’amore sul set, anche se sono costretti a rinunciarvi ben presto per diverse vicissitudini, fino a giungere all’ ultimo atto della loro vita durante la Prima Guerra Mondiale.
La ricca filmografia dei fratelli Taviani
Tu ridi (1998), in ordine è il quindicesimo film diretto dai fratelli Taviani e si tratta del secondo adattamento dalle Novelle per un Anno di Pirandello, dopo Kaos. Formato da due episodi, Tu ridi e Due sequestri. Nel primo episodio ambientato a Roma, al centro della trama c’è il cantante di successo Felice Tespini, costretto ad abbandonare la sua carriera di cantante a causa di problemi di salute. Da questo momento la sua vita subisce un tracollo doloroso, tanto da portarlo a compiere un gesto estremo. Nel secondo episodio, ambientato in Sicilia, al centro della storia vi è il rapimento di un bambino, figlio di un mafioso, per non farlo collaborare con la polizia. Da questo atto si sviluppa anche la storia del secondo rapimento, ai danni del Dottor Ballarò.
Cesare deve morire (2012) è un docu-drama che narra la messa in scena di Giulio Cesare del drammaturgo inglese William Shakespeare, da parte di alcuni detenuti del carcere di Rebibbia, diretti dal regista teatrale Fabio Cavalli. Tale pellicola è riuscita a vincere l’Orso d’oro al Festival di Berlino del 2012 e ha ricevuto ben otto candidature ai David di Donatello, portandone a casa 5, compresi quello per Miglior Film e Miglior Regista.
L'ultimo film dei fratelli Taviani: Una Questione Privata
Una Questione Privata (2017) è tratto dal romanzo di Beppe Fenoglio del 1963. Per ovvie ragioni è stato l’ultimo film che ha visto i nomi di Paolo e Vittorio come registi. Durante i combattimenti della guerra di liberazione nelle Langhe, il partigiano Milton si trova a combattere i nazifascisti e l’amore clandestino per Fulvia. È stato presentato lo scorso settembre in anteprima, in occasione del Toronto International Film Festival, con un'ottima interpretazione di Luca Marinelli.
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