Due anni fa, era il 2015, il celebre film firmato da Mario Monnicelli, Amici Miei, compiva ben 40 anni. Una storia vera, in cui i protagonisti erano cinque amici, che vivevano un po' alla giornata tra scherzi e burle verso tutto e tutti. Tra i protagonisti ritroviamo anche Gastone Moschin, l'attore morto il 4 settembre all'età di 88 anni presso l'Ospedale Santa Maria di Terni dove era ricoverato da qualche giorno, e che proprio grazie al personaggio di Melandri era diventato uno delle colonne della commedia all'italiana. Amici miei, da tantissimi, è stato considerato uno dei capolavori di Mario Monicelli, ma prima di (ri)vederlo, ecco alcune curiosità sul film.
Amici miei: la trama del film
Amici miei parla di cinque amici, tutti fiorentini, che alla soglia dei 50 anni si ritrovano a dover affrontare alcuni disagi che la vita gli ha posto davanti, ma invece di abbattersi e di piangersi addosso, decidono di esorcizzare il tutto attraverso l'ironia e le immancabili burle. La comitiva è composta dal conte Raffaello Mascetti, un nobile decaduto che viene aiutato dagli amici, l'architetto Rambaldo Melandri, che si ritrova alla ricerca costante di una fidanzata. E ancora un redattore di cronaca, Giorgio Perozzi, sempre alla ricerca di avventure extraconiugali, Guido Necchi che è il gestore di un bar dove si radunano spesso i cinque amici, e infine Alfeo Sassaroli, un primario annoiato dalla sua professione.
Ecco 5 curiosità sul film Amici miei
- La pellicola, in realtà, era stata pensata da Pietro Germi e dopo la sua morte, avvenuta nel 1974 l'amico e collega Mario Monicelli ha deciso di realizzare il film, e infatti se si presta attenzione nei titoli di testo appare la dicitura “un film di Pietro Germi”
- Prima di scegliere la città di Firenze, come location definitiva, era stato pensato di girare il film a Bologna anche se alla fine fu lo stesso Monicelli a optare per il capoluogo toscano
- Sembrerebbe che alcuni personaggi del film siano realmente esistiti come il conte Mascetti e l'architetto Melandri. A rimarcare queste voci è stato anche Moschin, in diverse interviste, in cui ha confessato che il suo personaggio (l'architetto Melandri) era ispirato a un architetto fiorentino perdutamente innamorato della moglie di un avvocato, anche se nel film è poi il medico a innamorarsi della moglie di un altro
- Le supercazzole che si vendono all'interno della pellicole, anche quelle, non sono frutto solo della fantasia degli sceneggiatori, ma anzi alcune hanno preso spunto e ispirazione da quelle di un amico di Monicelli
- Secondo voci di corridoio, all'inizio delle riprese pare che la parte del conte fosse stata affidat a Marcello Mastroianni che però decise di rifiutare la parte, idem per Raimondo Vianello che decise di non prendere parte alle riprese
Fonte foto: https://youtu.be/9gZwpdkFlz0
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