Serena Dandini si è sempre definita come "la donna difettosa", nata a Roma il 22 aprile del 1954 sotto il segno del Toro, Serena è di “sangue blu”, figlia del conte Ferdinando. Autrice e conduttrice, la Dandini da sempre si è divisa tra televisione e teatro, senza rinunciare alla scrittura e ai libri, un'altra sua passione. Ma conosciamola meglio.
Serena Dandini: la tv delle Ragazze l'ha consacrata
La tv delle ragazze è il programma, di cui la Dandini fu autrice nel 1988, che la consacrò e fece sì che la sua carriera potesse fare quel salto che tanto sperava. Serena è stata anche colei che ha lanciato attrici comiche come: Sabina Guzzanti, Maria Amelia Monti e Francesca Reggiani. Il programma è tornato 30 anni dopo, nel novembre del 2018.
Nel 1990 fu autrice, questa volta al fianco di Valentina Amurri e Linda Brunetta, di un altro programma di successo Scusate l'interruzione: parodia del Maurizio Costanzo Show.
Serena Dandini: la carriera
Dopo un periodo passato a Mediaset, Serena fa ritorno in rai con un programma satirico insieme a Corrado Guzzanti. Per il temi politici trattati, però, e in vista delle elezioni del 2001 il programma si trasformò ben presto in un vero e proprio “caso” mediatico. All'interno del contenitore satirico c'erano anche altri attori come Ficarra e Picone, Marina Massironi, Giobbe Covatta e Neri Marcorè.
Tra il 2012 e il 2013 Serena mette in scena il suo primo spettacolo teatrale Ferite a morte, ispirato a fatti di violenza sulle donne realmente avvenuti. Alla rappresentazione teatrale hanno preso parte anche volti noti della televisione da Lilli Gruber a Geppi Cucciari, da Angela Finocchiaro a Malika Ayane, da Concita De Gregorio ad Ambra Angiolini fino a Elisa Toffoli (Elisa la cantante ndr). Nel 2013 il testo è divenuto un libro pubblicato da Rizzoli.
Serena Dandini: vita privata
Serena Dandini è stata sposata ben due volte e dal 1993 è legata al musicista Lele Marchitelli. Ha una figlia, Adele Tulli, nata nel 1982 e che è anche la regista del documentario 365 without 377 sulle battaglie del movimento LGBT in India, sull'abolizione della sezione 377 del codice penale indiano. Attiva anche sul proprio profilo Instagram, dove condivide momenti di lavoro e del quotidiano.
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