Nelle sale a partire da giovedì 28 settembre, Il contagio è il nuovo film della coppia Matteo Brotrugno e Daniele Coluccini, già autori di un primo film, realizzato nel 2010 e intitolato Et in terra pax. Come l’opera prima, anche questo nuovo film è ambientato nella periferia di Roma.
Matteo Brotrugno e Daniele Coluccini: il cinema post pasoliniano
Entrambi classe 1981, i due giovani registi romani sono stati spesso paragonati a Pier Paolo Pasolini, almeno per la loro maniera di fare cinema. Un’affermazione che i due giovani autori accolgono con grande piacere: essere paragonati al grande poeta e cineasta non è mai cosa da poco. In realtà, poi, a conti fatti, l’unica cosa che questi autori hanno in comune sono gli scenari che rappresentano: le periferie romane.
Un cinema dedicato ai “ragazzi di vita”
Autori di soli 2 film, Et in terra pax e quest’ultimo, prossimo ad uscire nelle sale, Brotrugno e Coluccini sembrano voler proseguire una strada coerente, che leghi tutte le opere, precedenti e future, della loro filmografia. Il filo conduttore e, appunto, la periferia, con gli scenari e le suggestioni che veicola. Dopo aver realizzato Et in terra Pax, e aver letto Il contagio, era naturale che i due registi volessero realizzarne a tutti costi un film. Il romanzo di Walter Siti era già stato trasformato in un’opera teatrale, ma per il cinema le cose si facevano più complesse. I lunghi e numerosi monologhi presenti nel libro, erano facilmente ripetibili a teatro, ma non al cinema. I due registi avevano bisogno di nuove immagini in movimento per poter rappresentare quegli specifici stati d’animo. Un lungo lavoro di sceneggiatura, quindi, che ha portato finalmente al lavoro finito.
Il contagio è ormai pronto a uscire nelle sale di tutta Italia. Sorretto da un grande cast d’attori, questo nuovo film potrebbe consolidare il ruolo registico di questi due giovani autori.
Fonte foto copertina: facebook.com/botrugnocoluccini/
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