E’ sicuramente tra i migliori sceneggiatori a livello mondiale lo statunitense Aaron Sorkin, ma quali sono le sue 10 sceneggiature migliori del Premio Oscar 2011? Innanzitutto bisogna partire da quella con cui ha vinto il Premio Oscar nel 2011 come miglior sceneggiatura non originale: si tratta di “The Social Network” che basata sul libro “Miliardiari per caso – L’invenzione su Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento” racconta la creazione del social network che ha cambiato la quotidianità del mondo.
Ma tra le 10 sceneggiature migliori di Aaron Sorkin bisogna ricomprendere anche “Malice – Il sospetto” con cui si fa conoscere a Hollywood, dopo un periodo di apprendistato che lo ha visto aiuto script in diversi film che hanno segnato la storia del cinema, e “Il presidente – Una storia d’amore” che gli porta via due anni di lavoro fino ad arrivare a circa 400 pagine di sceneggiatura che poi verranno ridimensionate e che serviranno per un altro colosso della sceneggiatura da attribuire ad Aaron Sorkin e che si intitola “West Wing – Tutti gli uomini del Presidente” in cui vengono raccontante le problematiche quotidiane dell’Ala Ovest della casa Bianca dove lavora appunto il Presidente degli Stati Uniti d’America.
Ma Aaron Sorkin scrive anche la sceneggiatura nel 2007 e questa rientra di prepotenza tra le 10 migliori di “La guerra di Charlie Wilson” con protagonisti Tom Hanks e Julia Roberts. Gli ultimi due lavori in ordine di tempo per il grande schermo e riportiamo tra le 10 migliori sceneggiature di Aaron Sorkin sono “L’arte di vincere” del 2001 e “Steve Jobs” del 2015 in cui si racconta la vita e la carriera del fondatore della Apple. Impossibile poi non ricomprendere tra le 10 migliori sceneggiature di Aaron Sorkin quelle scritte per le scene teatrali come “The Farnsworth Invention” con cui debutta a Brodway e “Few Good Men” che poi viene riadatta anche per il grande schermo.
Tra le 10 sceneggiature migliori di Aaron Sorkin ci sono anche quelle scritte per le serie televisive come “Sports Nights” di cui lui è stato anche ideatore e produttore e che racconta in 45 episodi e due stagioni le vicende che si sviluppano intorno a un programma sportivo e ai suoi conduttori e la recente “The Newsroom” in cui si seguono le vicende personali e lavorative di un anchorman.
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