Torneranno i prati è un film di Ermanno Olmi, regista bergamasco che ama la montagna e ha deciso di vivere ad Asiago, in Veneto e che ha dedicato il suo ultimo film alla memoria delle battaglie combattute sull'Altipiano e a tutte le giovani vite che la Grande Guerra, di cui nel 2014 era l'anniversario, si è portata via.
Una scena molto bella è quella in cui viene recitata una specie di poesia, che dà il titolo al film.
In un'altra scena invece viene cantata una canzone in napoletano mentre la cinepresa indugia sul bellissimo paesaggio innevato.
C'è anche una scena in cui un ufficiale si strappa dall'uniforme una targhetta, segno del conflitto anche interiore dei combattenti, spesso traditi dai loro comandanti.
In un'altra sequenza c'è un dialogo in dialetto veneto tra due commilitoni sepolti in trincea sul Monte Grappa.
Altrettanto poetico è l'inizio in cui vengono mostrati i paesaggi e una voce dice "Siamo sepolti sotto la neve, anche stanotte ne è venuta tanta".
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