“Il diavolo veste Prada” (2006) è forse la pellicola che meglio ha rappresentato il mondo della moda e i suoi estremi. Uno degli aspetti che più possono essere notati nel film è la conflittualità di vedute fra coloro che abitano la sfera della fashion industry a diversi livelli e coloro che ne sono perlopiù estranei (o che sono solo fruitori dei prodotti di moda). Questo “scontro” di pensiero e forma mentis, è ben sintetizzato da due personaggi secondari agli antipodi: Emily Charton (Emily Blunt), la bella e ossessionata collaboratrice della redattrice di moda Miranda Priestley (Maryl Streep); Nate, il fidanzato della protagonista principale Andrea ‘Andy’ Sachs (Anne Hathaway).
Adrian Grenier interpreta proprio Nate nel film, un giovane cuoco del tutto estraneo alla dimensione dell’alta moda che fatica a capire le psicosi dei personaggi che ne sono invece immersi, compresa la sua ragazza. L’atteggiamento del ragazzo, che forse cela un certo complesso di superiorità verso le paturnie superficiali su glitter e cinture, finisce per destabilizzare la stessa relazione amorosa con Andrea.
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